Il professore di italiano Davide Trotta, 30enne supplente dell’istituto tecnico Sommeiller di Torino, ha ricevuto una contestazione d’addebito da parte del suo preside, Giovanni Paciariello, per il Decameron. Il motivo di tale richiamo disciplinare? Lo stesso insegnante non avrebbe spiegato bene ai suoi alunni la famosa opera di Boccaccio. La vicenda è raccontata da Trotta ai microfoni del Corriere della Sera, e risale alla giornata di martedì scorso, una settimana fa: il docente stava tenendo la sua lezione, quando ad un certo punto è entrato in aula per controllare la stessa, il preside, che ha trovato Trotta intento a mostrare i voti sulla LIM agli allievi: «Come se questo non rientrasse nell’attività didattica – spiega il professore – mi ha invitato a iniziare la lezione sottoponendomi ad una sorta di interrogazione davanti alla classe. Mi ha chiesto di spiegare perché fosse ancora utile studiare Boccaccio al giorno d’oggi». Peccato però che il dirigente scolastico non abbia trovato convincenti le risposte del proprio professore, laureato in Letteratura e filologia latina con 110 e lode e dignità di stampa.
LITE PER IL DECAMERON “LEI NON LO SPIEGA BENE
«Quando mi sono permesso di ricordargli – ha proseguito Trotta nel suo racconto – che ero un docente e non un allievo, se ne è andato convocandomi il giorno dopo nel suo ufficio. Mi ha delegittimato di fronte alla classe, mi sono sentito umiliato. I miei stessi allievi del serale, ragazzi che hanno 25-30 anni, sono rimasti esterrefatti». Una vicenda che il supplente ha subito raccontato al Cub Scuola, il sindacato del personale educativo, docenti e Ata, secondo cui «La legge attribuisce nuovi poteri ai presidi, ma non sono mai stati definiti nei dettagli e quindi gli abusi sono in crescita – le parole di Cosimo Scarinzi, coordinatore Cub Scuola – non sono previsti nemmeno luoghi formali dove risolvere questioni del genere». L’udienza è prevista il prossimo 28 febbraio, e Trotta sarà difeso proprio dal Cub. Non è la prima volta che il presidente Paciariello, tra l’altro condannato in primo grado per stalking nei confronti di una suora, mette sotto torchio alcuni dei suoi insegnanti. La sensazione è che comunque vada, sarà dura rivedere docente e preside ancora nello stesso posto di lavoro.