Botte, sevizie e persino abusi sessuali: è quanto emerso dagli inquirenti confermando le voci che circolavano in merito a quanto accadeva in una casa di riposo nel Bolognese, a San Benedetto Val di Sambro. Oggi la trasmissione Pomeriggio 5 si è occupata del drammatico caso intervistando uno degli anziani ospiti. Il suo racconto era ignoto anche allo stesso figlio Stefano. Alla domanda su come si trovasse nell’ospizio, l’anziano ha replicato: “Un inferno! Un inferno! Mi ha dato un colpo alla pancia e mi ha rotto due costole!”. Sentiva le urla degli altri ospiti? “Ho visto anche gli occhi neri perchè li picchiavano o i bernoccoli in fronte”, ha aggiunto. Le violenze non avvenivano solo di notte (a lui veniva data una pillolina per farlo dormire) ma anche e soprattutto di giorno. “Se dicevo di lasciarci in pace mi ritrovavo un coltello in pancia”, ha commentato con estrema lucidità. Uno dei familiari ha aggiunto ai microfoni della trasmissione: “ho una rabbia dentro per non aver capito di avere davanti un mostro!”. Secondo quanto emerso dalle indagini, inoltre, questi anziani non mangiavano a sufficienza o venivano nutriti con roba scaduta. Il Colonnello provinciale di Bologna ha commentato: “noi il sospetto lo avevamo per le voci che iniziavano a circolare e i carabinieri in una comunità sono i confessori dei cittadini”. Anche alle forze dell’ordine è apparsa assurda la reazione dell’arrestato, rimasto del tutto inerme di fronte alle gravi accuse. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
FAMIGLIARI “PERSONALE COSÌ CORDIALE…”
Gravissimo episodio di maltrattamento e di violenza sessuale nei confronti di alcuni anziani in una casa di famiglia di San Benedetto Val di Sambro, piccolo comune in provincia di Bologna. Quattro persone sono finite in manette, fra cui il titolare della stessa struttura, l’unico dei quattro in carcere (gli altri tre sono ai domiciliari), perché accusato anche di aver stuprato i poveri pazienti della struttura. L’inviato di Storie Italiane, programma di Rai Uno, ha intervistato uno dei parenti delle vittime di questa casa famiglia lager, che si è detto completamente esterrefatto per quanto successo: «Siamo rimasti allibiti, sbalorditi, non ce lo aspettavamo – confessa un uomo che nella struttura ha due suoceri di 96 e 93 anni – il personale era cordiale… Quello che sappiamo – aggiunge – l’abbiamo appreso dalla stampa, non abbiamo notizie ufficiali, siamo un po’ spaesati. Al momento i miei suoceri sono stati portati in un’altra struttura assieme poi vedremo». A sorprendere, l’accoglienza riservata ai parenti delle vittime: «Il personale era cordiale – ha ribadito il parente – affabile, l’ambiente era pulito: quello che appare non coincide con la realtà evidentemente». Così invece il comandante dei carabinieri della compagnia locale: «Le immagini parlano da sole. Abbiamo installato degli apparati che ci hanno permesso di aprire lo sguardo su ciò che accadeva. Il coinvolgimento emotivo dei nostri investigatori, ci ha permesso di accelerare le indagini per porre termine a queste condotte». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
BOLOGNA, ANZIANI MALTRATTATI E VIOLENTATI
Maltrattamenti e violenze sessuali su anziani in una casa famiglia aperta da un anno. Una storia terribile arriva da San Benedetto Val di Sambro. Quattro persone sono state arrestate: il titolare della casa famiglia “Il fornello”, la moglie e due operatrici della struttura. Sono tutti indagati per maltrattamenti, ma mentre le tre donne sono ai domiciliari, il titolare della casa famiglia è in carcere anche perché deve rispondere di violenza sessuale nei confronti di una ospite, con la quale avrebbe avuto anche un rapporto completo. Nelle intercettazioni si sentono i pianti della donna e la voce dell’uomo che le dice: «Quando vuoi lo torniamo a fare». A far scattare l’allarme sulla struttura, privata in convenzione, sono state le voci che circolavano in paese e che sono state captate dai carabinieri della stazione di San Benedetto di Val di Sambro. Sono partite quindi le indagini, coordinate dal pm Stefano Dambruoso, fino a quando le telecamere nascoste nella residenza non hanno confermato i maltrattamenti ai danni degli anziani, tutti di età elevata, perpetrati con «sistematicità preoccupante», come ha raccontato il comandante provinciale dei carabinieri di Bologna Pierluigi Solazzo.
BOLOGNA, VIOLENZE E ABUSI SESSUALI SU ANZIANI
La casa famiglia è stata sequestrata. Tre degli anziani ospiti sono stati trasferiti all’ospedale Maggiore di Bologna per accertamenti, mentre gli altri sette, con il consenso dei parenti, si trovano in altre strutture della zona. I carabinieri hanno rivolto un appello ai parenti affinché colgano anche il minimo segnale di disagio, perché una vicenda del genere non si ripeta. I familiari e le persone care devono essere sempre vigili sulle condizioni di salute, fisiche e psichiche, dei loro parenti quando sono affidati a queste strutture. Queste persone hanno bisogno di essere sostenute e controllate. Nel caso specifico, gli anziani erano derisi («tanto stai per morire»), picchiati con pugni e schiaffi, tenuti al freddo la notte, non accompagnati in bagno al momento del bisogno. Inoltre, mangiavano cibo scaduto o in quantità insufficiente. Le violenze verbali, fisiche e psicologiche, si sono spinte «fino a veri e propri abusi sessuali», come ha spiegato il comandante provinciale dei carabinieri di Bologna, Pierluigi Solazzo.