CARDITO, BAMBINO UCCISO: TENSIONE AI FUNERALI, MADRE SCORTATA/ “Giuseppe, la tua morte sfregio all’umanità”

- Silvana Palazzo

Giuseppe Dorice, oggi i funerali del bambino di 7 anni ucciso a Cardito dal patrigno. Non sono mancati momenti di tensione in chiesa. L'arcivescovo: “La tua morte sfregio all'umanità”

tony sessoubti badre cardito 640x300 Tony Essoubti Badre (Foto dal web)

«Caro Giuseppe, la vita è tutto ciò che ti è stato negato. La tua morte è uno sfregio all’umanità». Nell’omelia del vescovo di Pompei Tommaso Caputo c’è tutto il dolore per la terribile morte di Giuseppe, il bambino di 7 anni ucciso di botte dal compagno della madre a Cardito. Sua madre era seduta al primo banco ai funerali, con la testa appoggiata sulla spalla di una parente e lo sguardo basso, mentre gli agenti restano accanto alla bara per ragioni di ordine pubblico. Nella fila accanto, sempre al primo banco, c’era il padre naturale del bambino. I due, separati da tempo, erano seduti su file diverse. Al termine della funzione, la madre del bambino, sorretta da due donne, si è alzata e si è diretta verso la sagrestia passando dietro l’altare. Quando l’area esterna si era ormai liberata, è stata fatta uscire scortata e ha lasciato la chiesa da un ingresso secondario, senza quindi uscire all’uscita del feretro, saluta all’esterno della chiesa da palloncini bianchi e dal lancio di confetti. (agg. di Silvana Palazzo)

CARDITO, BAMBINO UCCISO: TENSIONE AI FUNERALI

Non sono mancati momenti di tensione ai funerali di Giuseppe Dorice, il bambino di 7 anni ucciso di botte a Cardito dal patrigno Tony Essobdi, accusato di omicidio volontario aggravato da futili motivi e lesioni aggravate nei confronti della sorellina. Alcuni parenti del papà hanno cominciato a inveire contro la mamma, Valentina Caso, anche lei presente dopo giorni di auto isolamento a casa della sua famiglia a Massa Lubrense. Le forze dell’ordine hanno bloccato il gruppo e lo ha invitato a lasciare la celebrazione. L’arrivo della bara bianca del piccolo è stato invece accolto da un commosso applauso nella chiesa di San Giuseppe, a Pompei. La mamma di Giuseppe è apparsa stravolta: è riuscita a baciare la bara del figlio e, al termine dei funerali, ha lasciato la chiesa da un’uscita secondaria con due donne, probabilmente sue parenti. Non c’è stato alcun contatto o saluto con il padre naturale del bambino, anche lui seduto in prima fila in chiesa. I sindaci di Massa Lubrense, Cardito e Pompei hanno rappresentato le tre comunità sconvolte dalla tragedia. «Penseremo alle due bambine, le sorelline di Giuseppe. Faremo tutto quello che la legge ci consente di fare, anche qualcosa in più», ha promesso Giuseppe Cirillo, primo cittadino di Cardito.

“FOLLE ABITUDINE AL MALE”

L’arcivescovo di Pompei, monsignor Tommaso Caputo, durante l’omelia ha parlato di una «folle abitudine al male» che «ci fa diventare indifferenti e ci impedisce di cogliere i momenti e le situazioni di crisi». In questa situazione «le istituzioni fanno sempre più fatica ad approntare interventi adeguati e soprattutto a mettere in atto misure di prevenzione». Monsignor Caputo ha chiesto «più attenzione per il prossimo, più cura per chi è in difficoltà». Ma si aspetta anche «un sussulto di coraggio per conoscerci e sentirci realmente fratelli, facendoci carico delle sofferenze degli altri». Ma come può venirci questa forza? «Da questo momento di preghiera e di fratellanza». L’arcivescovo ha poi rivolto un pensiero anche alle due sorelline, «vittime anche loro della cieca violenza. Saranno loro, sottratte speriamo per sempre alla brutalità e all’aggressione, a sentire più di tutti la mancanza di Giuseppe e lo porteranno sempre nel cuore». La preghiera è anche per loro, «perché la vita possa sorridere loro».





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