Due persone, tra cui il primario di Urologia sono state arrestate nell’ambito di una inchiesta della procura di Catania su un appalto truccato da 55,4 milioni di euro bandito dall’azienda Policlinico Vittorio-Emanuele. Altre quattro persone sono state destinatarie di provvedimenti interdittivi. A darne notizia è il quotidiano Repubblica.it nell’edizione locale che rivela i reati contestati dalla procura etnea a sei persone: turbata libertà degli incanti, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, istigazione alla corruzione, concussione e riciclaggio. La Guardia di Finanza ha eseguito l’ordinanza cautelare emessa dal gip e che avrebbe portato a due arresti in carcere mentre quattro degli indagati sarebbero ai domiciliari. Il gip ha anche disposto gli interrogatori nei confronti di altri tre dirigenti medici in seguito ai quali deciderà se sospenderli o meno dall’esercizio di pubblico servizio come misura interdittiva chiesta dalla procura.
CATANIA, APPALTO TRUCCATO AL POLICLINICO: 6 INDAGATI
Al centro delle indagini delle Fiamme Gialle, come riporta il Giornale di Sicilia nell’edizione online, è finita la gara del 17 luglio dello scorso anno e che prevedeva “l’approvvigionamento triennale, con opzione di rinnovo semestrale, di dispositivi medici per urologia occorrenti alle aziende sanitarie, ospedaliere e universitarie del bacino della Sicilia Orientale, suddivisa in 209 lotti per complessivi 55.430.178 euro”. Tutti gli ulteriori dettagli con gli sviluppi dell’inchiesta condotta dalla procura di Catania sull’appalto truccato ed i nomi dei sei indagati per corruzione saranno resi noti questa mattina, nell’ambito di una conferenza che si terrà proprio presso gli uffici della Procura catanese alla presenza del procuratore Carmelo Zuccaro. A far particolarmente scalpore è l’arresto, tra gli altri, di un primario del reparto di Urologia di un ospedale catanese.