Nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo fu spruzzato peperoncino. È emerso dai primi risultati degli esami sui campioni prelevati e analizzati dai carabinieri del Racis, incaricati dalla Procura. Lo ha reso noto oggi il procuratore capo Monica Garulli in merito alle indagini sulla strage di Corinaldo. Sono stati analizzati 118 campioni per ora, la maggior parte di questi aveva capsaicina e didrocapsaicina, due principi del peperoncino che sono solitamente contenuti nelle bombolette di autodifesa. Come quella trovata all’interno della discoteca dove sono morti cinque minorenni e una mamma. Ma non è stata ancora analizzata dai carabinieri. Le concentrazioni maggiori comunque sono emerse vicino all’uscita di sicurezza da dove sono scappati quasi tutti i presenti nella discoteca, al piano terra della sala 1, dove tutti attendevano l’arrivo di Sfera Ebbasta. I campioni analizzati riguardano il pavimento, dove è caduta la sostanza urticante che ha provocato il panico e la fuga di massa.
STRAGE CORINALDO, USATO SPRAY AL PEPERONCINO
«Verosimilmente è lì che la sostanza potrebbe essere stata spruzzata», ha dichiarato il procuratore capo Monica Garulli, come riportato dal Resto del Carlino. Gli indagati al momento restano fermi a dieci. Nessun nuovo nome, dunque, è stato iscritto sul registro per ora. Le indagini proseguono, ma il dato certo al momento è che a scatenare il panico che ha creato la calca e provocato il successivo cedimento della balaustra è stata la presenza nell’aria di capsaicina e didrocapsaicina. I risultati delle analisi confermano le sensazioni dei ragazzi presenti quella notte e le prime ipotesi degli investigatori del Reparto Operativo dei carabinieri di Ancona. Per avere un quadro più chiaro bisognerà aspettare ancora, ma già dai primi risultati è emerso che più ci si allontana dalla porta di sicurezza, meno è la concentrazione. Nessuna presenza invece dell’ammoniaca, altra sostanza segnalata come sensazione olfattiva dai testimoni.