Johann Sebastian Bach è uno dei musicisti più famosi al mondo e conosciuti anche da chi non ama la musica classica. A sua fama ebbe inizio nell’Ottocento quando il musicologo e organista Johann Nikolaus Forkel scrisse una sua biografia. Bach è stato un idolo anche per i musicisti che sono venuti dopo di lui. Ad avere una profonda ammirazione per la sua musica era Beethoven che lo definì «padre originario dell’armonia». La musica di Bach è finita anche nello spazio essendo stata registrata nel Golden Record, un disco per grammofono contenente suoni e immagini della terra, lanciato con le sonde nel 1977. Il nome di Bach è uno dei più importanti per la musica internazionali ed un punto di riferimento anche per i musicisti moderni che si rifanno alla musica classica anche per creare brani ultramoderni (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
FECE 400 KM A PIEDI PER CONOSCERE IL SUO MAESTRO
Che fosse un tipino mica tanto “tenero” Bach ce lo hanno raccontato diversi testimoni dell’epoca nei libri di storia: un carattere forte che si sposava perfettamente con l’interesse cruciale perché la sua musica (e la sua stessa vita) fosse curata nei minimi particolari, esattamente come aveva sperimentato nel felice rapporto con i propri genitori morti quando lui era ancora troppo giovane. Un esempio è la nota inviata ad un tecnico che avrebbe dovuto sistemare il suo clavicembalo, riportata negli archivi della “sua” Lipsia: «Signor Martius, la mia pazienza è giunta al limite. Per quanto tempo crede che debba continuare ad aspettare il clavicembalo? Sono già passati due mesi e siamo sempre allo stesso punto. Mi dispiace scriverle in questi termini, ma non posso fare altro. Deve provvedere entro cinque giorni, altrimenti smetteremo di essere amici. Arrivederci. Johann Sebastian Bach». Carattere forte ma anche decisamente propenso al sacrificio per nobili fini: ne è esempio l’incredibile “maratona” compiuta da Bach per andare a trovare il grande maestro Buxtehude, uno dei principali compositori dell’epoca. In pratica, Johann percorse 400 chilometri a piedi tra andata e ritorno quando aveva 20 anni: aveva detto ai suoi datori di lavoro che si sarebbe allontanato per un mese, ma invece ne fece 4 in giro per la Germania per poter incontrare e imparare tutto dal suo grande maestro. (agg. di Niccolò Magnani)
LA “TOCCATA E FUGA” DELLA MUSICA MONDIALE
Film, spot, remix, gif, jingle e suonerie: chi non ha mai sentito la “Toccata e fuga in re minore” è solo perché non sa che quell’intro famosissima si intitola in quel modo. È ovviamente di Johann Sebastian Bach e venne compiuta, pensate, all’età di 18 anni: la scrisse su misura con l’organo – imparato dal fratello maggiore – che venne costruito per la Nuova Chiesa di Arnstad. Di fatto Bach inaugurò quell’imponente strumento suonando la sua nuova opera nel 1703, davanti agli occhi (e le orecchie) degli astanti. Uno dei temi di musica classica poi utilizzati dal cinema e dalla tv in tutto il Novecento, fino ai giorni nostri: la paura, il senso di “angoscia”, una colonna sonora perfetta e maestosa quella scritta da Bach appena maggiorenne che ovviamente non poteva sapere come quella “toccata e fuga” potesse diventare la più famosa nella storia della musica mondiale. (agg. di Niccolò Magnani)
L’EDUCAZIONE ALLA BELLEZZA
Uno dei più grandi compositori della storia musicale è stato tale anche per l’incredibile educazione all’arte e alla bellezza che fin dai primi anni in famiglia poté sperimentare: Johann Sebastian crebbe a fianco del padre Stadtpfeifer (il musicista della città di Eisenach, Thuringia) che gli insegnò la maestria del violino. Quando però morirono entrambi i genitori per malattia, non venne abbandonato neanche nel suo sogno di entrare nel mondo della musica e il fratello maggiore Johann Christoph lo adottò insegnandogli la sapienza dell’organo e del clavicembalo. Tutte “origini” che si ritrovano nelle incredibili opere che Bach regalò al mondo per sempre, giorni nostri compresi: fu però nella prestigiosa scuola di musica di Lunenberg nel 1699 che perfezionò tutto il possibile per scoccare il volo nella storia del suo Paese e della musica in generale. Da lì iniziò una carriera incredibile attraverso le corti dei vari stati tedeschi, fra Weimar, Cöthen e Lipsia, senza mai “dimenticare” l’umiltà delle origini e l’essenzialità di una musica su più piani imparata sostanzialmente in famiglia. (agg. di Niccolò Magnani)
IL COMPLEANNO “POSTICIPATO”
Cade oggi, giovedì 21 marzo 2019, il 334esimo anniversario della nascita di Johann Sebastian Bach, col grande compositore tedesco nato il… 31 marzo del 1685. Come è possibile, direte voi? Nessun errore, Bach è nato proprio nel giorno equivalente al 21 marzo dei giorni nostri: semplicemente all’epoca, oltre 300 anni fa, la Germania era in ritardo nell’adeguare il proprio calendario a quello gregoriano. Già oltre cento anni prima, infatti, nel 1582, Papa Gregorio XIII aveva ordinato di compiere un salto in avanti di 10 giorni nel calendario, per “aggiustare” le date di equinozio e solstizio che non combaciavano più rispetto al calendario ordinario. Una misura alla quale la patria di Bach, la Germania, si è adeguata solo nel Settecento e dunque la data effettiva di nascita del compositore, per quanto poi sia stata adeguata ufficialmente al 31 marzo, equivale a quella del 21 marzo.
IL DOODLE DEDICATO JOHANN SEBASTIAN BACH
Google, con il suo “Doodle” che celebra spesso le grandi personalità del giorno corrente, festeggerà secondo il calendario e l’usanza tedesca Johann Sebastian Bach, con il compositore che apparirà nel Doodle: aprendolo come sempre si potrà accedere a una sorpresa preparata da Google. In questo caso si potrà creare un breve tema musicale sul pentagramma che verrà preparato da con 306 composizioni di Bach che potranno essere richiamate dall’utente. Un vero e proprio omaggio per quello che tutt’oggi viene considerato uno dei più prolifici ed importanti compositori musicali di tutti i tempi: nel minigioco di Google, l’Intelligenza Artificiale proporrà un’armonia a quattro voci secondo lo stile Bach, imparato ascoltando i brani del compositore tedesco. L’idea è ispirata da un episodio reale, quando Bach si trovò di fronte alla richiesta di Federico II di Prussia di comporre un’armonia basata su un tema da lui creato al clavicembalo. E Bach rispose realizzando addirittura dodici composizioni sull’aria composta da Federico II, chiamandole “Offerta Musicale”.
LA MORTE E I PROBLEMI DI VISTA
La vita di Johann Sebastian Bach è stata interamente dedicata alla musica, tanto che fino ad oltre sessant’anni anche grazie ad uno stile di vita molto regolare, il compositore tedesco riuscì sempre a godere di buona salute, nonostante la passione per il fumo della pipa. Ma furono gli occhi a causare le maggiori sofferenze a Bach, che afflitto da una grave miopia, perse la vista in età avanzata probabilmente a causa di un glaucoma, incurabile all’epoca e che fu probabilmente scambiato per il calo di una cataratta. Bach si sottopose ad un’operazione chirurgica all’avanguardia che non gli restituì la vista a causa probabilmente di pregressi problemi circolatori. L’operazione causò però un’infezione batterica che di fatto fu alla radice delle cause della sua morte, avvenuta nel 1750, a causa di un collasso cardiocircolatorio successivo a un ictus. Il “Doodle” odierno di Google celebra la straordinaria prolificità musicale di Bach, che resta un punto di riferimento per i talenti di tutto il mondo e nelle scuole di musica di tutto il pianeta.