L’omicidio di Michele Amedeo, avvenuto il 25 aprile 2017 a Bari, è stato al centro dell’ultima puntata di Quarto Grado che ha ripercorso le tappe di questa vicenda. L’uomo, netturbino dipendente della Amiu, incensurato, sposato e padre di due ragazze, fu freddato a colpi di pistola davanti alla sede dell’azienda presso quale stava per iniziare il suo turno. Quel delitto apparve come un vero e proprio giallo. Le indagini però evidenziarono sin da subito la pista dell’omicidio passionale, avvenuto in seguito alla fine della relazione extraconiugale che aveva intrapreso con una donna, Vincenza Mariani, imprenditrice 49enne di Cassano, anche lei sposata ma in crisi con il marito. E’ il 2014 quando i due si conoscono quasi per caso grazie alla passione in comune per la corsa. “Fumava tanto e per caso ha provato a correre ed ha iniziato ad ottenere dei buoni risultati, decidendo così di continuare”, ha spiegato il cognato Francesco ai microfoni di Quarto Grado. Sono stati alcuni amici comuni a farli conoscere e tra Michele ed Enza scattò subito la scintilla. Se per lui rappresentava però solo una semplice evasione dalla routine quotidiana, lei iniziò invece a vivere con ossessione quella storia segreta, pretendendo di fargli conoscere la figlia ed il resto della famiglia. La loro relazione cominciò così ad essere sulla bocca di tutti ed il marito di lei arrivò a mettere in guardia la moglie del netturbino minacciando di far sparare alle gambe del suo rivale. Michele, a giugno del 2015 confessò il tradimento della moglie ma mise subito in luce l’ossessione di questa donna. L’uomo proverà più volte a rompere la relazione morbosa ma tutto fu vano. Con il passare dei mesi Michele iniziò ad essere letteralmente perseguitato e minacciato: prima andò a fuoco la sua auto, poi qualcuno tentò di incendiare la sua casa al mare. Dietro questi gesti c’era la sua amante?
MICHELE AMEDEO, OMICIDIO: 4 ARRESTI
I timori che la sua ex amante potesse fargli del male, Michele Amedeo la rese nota chiaramente anche ai suoi familiari. Prima dell’omicidio avvenne una pesante lite tra i due anche in presenza della figlia di lei. La discussione proseguì via Whatsapp, fino alle 22.04 di quel primo aprile 2017. Una fine che lo rese più sereno, fino al giorno dell’omicidio consumatosi davanti all’azienda dove prestava servizio. E’ la sera del 25 aprile quando Michele Amedeo fu ucciso con quattro colpi di pistola esplosi contro di lui nel parcheggio della sede Amiu di Bari. Tre colpi, sparati da una pistola, raggiunsero l’uomo che tuttavia ebbe la forza di raggiungere la strada e chiedere aiuto. L’agguato si consumò in appena 4 secondi. Secondo la polizia, non si trattò di uno scambio di persona perchè i killer si recarono lì proprio per ammazzarlo. Due anni dopo la procura di Bari ha fatto chiarezza parlando di una vendetta per un amore deluso. Lo scorso 13 febbraio, alla vigilia di San Valentino, l’ex amane di Michele, Enza, è stata arrestata e con lei tre uomini collegati al delitto di Michele. Ad incastrarla sono state le celle telefoniche di un uomo già condannato per tentato omicidio ed uno dei presunti esecutori, presente giorni prima nello stesso luogo dell’omicidio e legato ad Enza. Utili anche le intercettazioni telefoniche tra gli uomini poi arrestati. Vincenza Mariani è stata ritenuta la mandante del delitto di Michele Amedeo, con lei sono finiti in manette Massimo Margheriti, Giuseppe Baccellieri e Michele Costantino, che avrebbe procurato il veicolo e l’arma poi usati per il delitto.