Ieri il dramma di Emanuele Vezù, oggi un altro suicidio per motivi economici in quel di Padova: un fabbro di 54 anni si è tolto la vita perché non gli è stato rinnovato il contratto di lavoro. Come riportano i colleghi dell’Huffington Post, l’uomo si è ucciso inalando gas di scarico con un tubo e soffocandosi con una busta di plastica avvolta attorno al capo. Il cinquantaquattrenne, le cui generalità non sono state rese per il momento, ha lasciato un biglietto motivando il gesto a motivi economici: sul posto sono giunti i vigili del fuoco e la Polizia scientifica per i rilievi del caso. Il pubblico ministero ha disposto la restituzione della salma ai familiari della vittima.
SUICIDIO FABBRO A PADOVA: L’ENNESIMA TRAGEDIA
La ditta di Mirano per la quale il 54enne lavorava non gli aveva rinnovato il contratto a dicembre e da tre mesi non aveva un’occupazione: a rinvenire il suo corpo senza vita è stata la cugina, che ogni tanto andava a trovarlo nella sua abitazione, una porzione di trifamigliare. Huffington Post evidenzia che l’uomo, prima di togliersi la vita, ha lasciato uno scritto con indicato dove l’avrebbero trovato, sul funerale e la volontà di essere cremato. Negli ultimi tempi il suicida aveva palesato sintomi di una depressione crescente, allontanando parenti e amici. Il secondo suicidio nel giro di due giorni a Padova, con il Veneto che deve registrare un altro estremo gesto: ricordiamo che si tratta della Regione con il numero più alto di persone che si sono tolte la vita per motivi economici.