“SPARITO GOMMONE CON 50 MIGRANTI”/ Libia, la replica della Guardia Costiera italiana

- Niccolò Magnani

Libia, gommone sparito con 50 migranti a bordo: Alarm Phone "guardia costiera non risponde". GC Italia annuncia "avvisati i libici": polemica ong-Governi Ue

sea-eye alan kurdi Nave Ong Sea Eye "Alan Kurdi" (LaPresse, 2019)

Sul proprio canale Twitter, Alarm Phone spiega di aver ricevuto un comunicato stampa della Guardia Costiera italiana che fa riferimento al caso del barcone sparito al largo della Libia, annunciando di aver informato gli omologhi colleghi libici. «Ancora nessuna conferma di un’operazione di ricerca e soccorso! Nessun contatto con la barca da 20 ore!», rilancia il servizio in difesa dei migranti nel Mediterraneo. La segnalazione era giunta questa mattina da Watch the Med – Alarm Phone e veniva inoltre riferita la probabile posizione dell’unità, a nord di Zwara, ancora all’interno delle acque territoriali libiche: siccome la posizione segnalata è nell’area SAR di responsabilità di Tripoli, spiega ancora la Guardia Costiera italiana, «sono state immediatamente inoltrate le informazioni ricevute alla Guardia costiera libica, che ha assicurato l’avvenuta ricezione degli elementi forniti, per le successive azioni di competenza». Sempre sul fronte della sfida tra Ong e Governo europei, la Mediterranea Saving Humans annuncia che la nave Sea Watch 3 viene «bloccata dalle autorità olandesi attraverso un provvedimento pretestuoso che ha il solo obiettivo di impedire il soccorso in mare. La responsabilità dei governi europei su quanto avviene nel Mediterraneo è enorme e imperdonabile».

LIBIA, SPARITA NAVE CON 50 MIGRANTI A BORDO

Il servizio telefonico per i migranti in difficoltà in mare Alarm Phone (gestito informalmente dalla ong Watchformed) ha reso noto che da lunedì sera non si hanno più notizie di gommone con circa 50 migranti a bordo: l’ultima segnalazione della posizione mandata era al largo della Libia ma purtroppo da ieri sera non si hanno più aggiornamenti né sulle condizioni dei rifugiati a bordo né sulla reale posizione attuale dell’imbarcazione. Una nave della Ong Sea Eye (la Alan Kurdi, ndr) si è subito diretta verso l’ultima posizione riconosciuta ma l’impressione che qualcosa di grave possa essere successo è purtroppo tra le ipotesi maggiormente considerabili: «Ci hanno mandato la posizione Gps ma la comunicazione è stata interrotta. Siamo riusciti a ricontattarli solo una volta, alle 22:02», si legge sul servizio Twitter di Alarm Phone dopo aver ricevuto la chiamata che annunciava la presenza del barcone con a bordo donne, bimbi e uomini. Lo steso servizio sostiene di aver contattato la guardia costiera libica su vari numeri ma senza che nessuno abbia mai risposto: «quando abbiamo informato l’Mrcc Roma della mancanza di risposta della Libia, ci hanno passato un numero che avevamo già tentato diverse volte senza esito». Secondo il servizio Twitter, le autorità italiane non avrebbero fornito informazioni più precise «né ci dice se sono riusciti a contattare le autorità libiche».

NAVE ONG IN RICERCA DEL GOMMONE SPARITO

Come già anticipato, l’unica nave civile presente nel Mediterraneo per il salvataggio di vite umane è la Alan Kurdi della ong tedesca Sea Eye e in queste ore si sta dirigendo verso l’ultima posizione conosciuta del gommone poi sparito ieri sera con diversi migranti al largo della Libia. L’SOS è stato rilanciato anche dalla ONG italiana Mediterranea, la cui imbarcazione “Mare Jonio” è attualmente attraccata al porto di Marsala, in Sicilia dopo le recenti problematiche legate allo scontro con il Governo italiano. I catalani di Open Arms sono invece bloccati a Barcellona da settimane in attesa di poter riprendere le operazioni in mare: «La Libia non risponde, l’Italia non risponde, nessuno coordina i soccorsi, nessuna nave, non c’e nessuno. Quanti morti costeranno queste elezioni europee».





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