Gatto entra in classe: bidello lo uccide a bastonate/ Gioia Tauro, bambini sotto choc

- Silvana Palazzo

Gioia Tauro, gatto entra in classe e il bidello lo uccide a bastonate davanti ai bambini: la denuncia degli Animalisti Italiani

gatto Gatto

Un gatto entra in classe e il bidello lo uccide a bastonate davanti ai bambini. L’aggressione choc è avvenuta nella scuola primaria Eugenio Montale di Gioia Tauro ed è stata denunciata dagli Animalisti Italiani. La delegata Maria Antonia Catania ha denunciato l’uomo al Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale. Quest’ultimo in un comunicato ha dichiarato che quanto accaduto in aula «è da annoverarsi tra le denunce più raccapriccianti» che ha raccolto nel corso del suo mandato istituzionale. Inoltre, ha annunciato la decisione «di portare il caso all’attenzione del ministro dell’Istruzione Bussetti». Gli Animalisti Italiani hanno spiegato che il gatto si era introdotto in un’aula, quindi il dirigente scolastico ha chiamato il bidello per farlo uscire, ma l’uomo, anziché cacciare il micio, ha cominciato a prenderlo a bastonate, sino a farlo morire dopo un’ora di agonia.

GATTO ENTRA IN CLASSE: BIDELLO LO UCCIDE A BASTONATE

La terribile scena è avvenuta davanti ai bambini, attoniti. Il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria ha chiamato il dirigente scolastico Francesco Bagalà perché stentava a credere a quanto gli era stato denunciato. «Era al corrente degli accadimenti e mi ha parlato di un incontro tra genitori e il bidello», con quest’ultimo atteso per le scuse ai bambini. Ma questo a lui non basta, perché «si tratta di un gesto assassino, documentato anche fotograficamente dai piccolini, che non può essere giustificato alla stregua del furto di un vasetto di marmellata». Il Garante, come riportato da Repubblica, ha quindi chiesto alle autorità scolastiche preposte di intraprendere le misure previste nei confronti del bidello, mentre si aspetta che l’autorità inquirente e giudiziaria valuti «non solo la crudeltà contro il povero animale, ma le ripercussioni emotive che i piccolini si porteranno dietro».





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