E’ scomparsa a 52 anni Dacia Valent, mentre era ricoverata in ospedale. A colpirla un attacco cardiaco anche se non era ricoverata per problemi di cuore. Lo ha fatto sapere il fratello Roberto, funzionario delle Nazioni Unite. Oggi quasi dimenticata, Dacia Valent figlia di una principessa somala e di un diplomatico italiano, era stata un nome noto negli anni passati, primo esempio di donna di colore ma di cittadinanza italiana a ergersi a simbolo di denuncia del razzismo. Da poliziotta infatti nel 1989 aveva denunciato due suoi colleghi che non sarebbero intervenuti per difenderla da una aggressione a sfondo razziale. Sempre nel 1989 venne candidata nell’allora Partito comunista a Strasburgo dove venne eletta con 76mila preferenze. Nel 1994 passò a Rifondazione comunista, poi una improvvisa conversione all’Islam la portò negli ambienti dell’islam radicale ed estremista. Ma la sua vita era già stata segnalata da esperienze poco chiare. Nel 1995 infatti finì in carcere accusata di aver tentato di uccidere il convivente che la picchiava. Fondò poi una lega controlla diffamazione sul cui sito offendeva con insulti pesanti e diffamazioni chi la criticava, ad esempio l’ex deputata del Pdl e collaboratrice del sussidiario.net Souad Sbai, minacciata e insultata pesantemente.