Prima di passare alla Nintendo, Satoru Iwara aveva iniziato come programmatore nello studio di Tokyo HAL Laboratory che contribuì alla nascita della saga dei Pokemon, nonchè a quella dei Kirby e di Super Mario Bros. Nel 1993 diede vita alla collana dei Kirby che spianarono la strada al successo mondiale dei pocket monster negli anni a venire. I videogiochi erano innovativi perchè univano parti di azione ad altre di fantasy e puzzle dando il via a un tipo di gioco ora amato da tutti i gamers del mondo. I giochi basati su Kirby sono stati almeno venti mentre quelli dal mondo dei Pokemon quasi trenta fra le varie versioni disponibili.
Anche se negli ultimi tempi le azioni della Nintendo erano in picchiata, il ceo Satoru Iwata, deceduto nella notte, era riuscito a mantenere in alto il nome dell’azienda. A lui si deve la creazione della consolle Gamecube che nel 2002 fece schizzare le vendite della Nintendo del 41% dando nuova linfa all’azienda in leggera crisi dopo i fasti degli anni ’90. Grazie alle sue innovative idee di marketing, la consolle conquistò gli appassionati di videogiochi del mondo dando filo da torcere alla Playstation della Sony che sembrava imbattibile. Il Gamecube fu venduto fino al 2009 prima di fare spazio alla Wii, ma le idee di Iwata furono usate anche per successive campagne di marketing dei prodotti Nintendo.
Satoru Iwata, un vero idolo del settore tecnologia e video giochi, inventore della Wii e del Nintendo Ds, è mancato sabato scorso e già sul web impazzano successi (molti) e insuccessi (pochi) del grande ceo giapponese di una delle case di videogiochi più famosi al mondo insieme alla Sony. Paradossalmente, ricorda Wired in un articolo che celebra l’ancora giovane Iwata (morto per un cancro a soli 55 anni), ciò che decreta il successo degli anni Duemila – l’hardware in secondo piano e anche la grafica a vantaggio di semplicità e personaggi iconici – ne affossa anche la crisi negli ultimi anni, con giochi che poggiano troppo sul glorioso passato e che non sono riusciti a reinventarsi o evolversi. Nintendo e Iwata non sono riusciti a capire in tempo il cambiamento del mercato, quello che ha spostato i cosiddetti “casual gamer” sui dispositivi mobili, smartphone e tablet in primis. Il mercato offerto da Nintendo con la nuova Wii U e le evoluzioni del Ds sono in un mercato al rilento proprio per via compulsi da smartphone che ormai consumano lì le proprie pause ludiche. Proprio per questo motivo il sempre geniale Iwata, anche nel comprendere in tempo i propri errori e saperli convertire a proprio favore, aveva deciso di entrare nel mondo videogame per smartphone: la partnership con DeNa, colosso giapponese nello sviluppo per piattaforme mobili, andava proprio in questa direzione. Come sempre, era sul pezzo il grande Iwata. Mancherà.
Spesso si dice, quasi fosse un luogo comune, che il popolo giapponese sebbene un po’ strano e lontano della nostre tradizioni occidentali, sia molto cordiale e rispettoso dell’alterlità. Ecco per Satoru Iwata, grande ceo di Nintendo, morto lo scorso sabato (ma oggi è arrivata la notizia alla stampa), il già sentito sulla popolazione giapponese non è affatto un luogo comune, riferiscono quelli che lo hanno conosciuto sia personalmente che nel corso delle varie convention di videogiochi in giro per il mondo. Riporta Wired, che Iwata piaceva davvero alle persone. Il suo modo di ridere e parlare lo facevano percepire come uno normalissimo dei milioni di giocatori che hanno avuto a che fare con i prodotti Nintendo: uno che quando diceva di sentirsi prima di tutto un giocatore era assolutamente credibile e coincidente con la verità dei fatti. La capacità di creare feeling con il pubblico non la si inventa e lui in questo è stato un esempio per tutti i suoi dipendenti: il lato umano, il capitale umano, non è retorico, è davvero uno dei punti di maggior forza in un’azienda che funziona bene. Per il dopo Iwata, ancora Wired afferma, la Nintendo dovrà tener conto fortemente di questo punto se non vuole perdere terreno e valore.
Ma ve l’immaginate avere dei pupazzetti di Super Mario, Zelda, Pikachu che entrano dentro al gioco come se entrassero in un’altra dimensione? Assurdità? Finzione? No, pura realtà. È stata questa infatti l’ultima geniale intuizione ed invenzione del compianto Satoru Iwata, presidente di Nintendo e grande inventore della Wii che nel 2014 ha piazzato la sua ultima “zampata” all’interno dell’azienda di giochi e tecnologia tra le più importanti al mondo. Si chiamano Amiibo le statuette-pupazzetti che posti vicino all’apposito sensore del controller entrano nel videogame, prendendo le sembianze dei rispettivi personaggi che rappresentano. Con questa ultima genialata Iwata ha fatto vendere alla Nintendo più di 10 milioni di esemplari conquistando ancora una volta il cuore dei fan. Lo Steve Jobs della Nintendo mancherà eccome. Clicca qui per vedere il trailer di Nintendo Amiibo
La notizia della morte del presidente di Nintendo Satoru Iwata è arrivata stamani anche se il genio tecnologico giapponese si è spento lo scorso sabato dopo una lunga degenza per il cancro. La notizia ha comunque spiazzato l’azienda che ora deve pensare a sostituire la sedia del presidente di una delle più grandi e conosciute aziende al mondo nel campo della tecnologia e dei videogiochi. Gli analisti ritengono che la morte di Iwata possa incidere e non poco sui piani industriali della creatrice di marchi storici come Super Mario, Zela, Matroid e Pokemon. Al vertice della società, il compianto genio giapponese aveva portato al successo la console Wii con un rialzo dei profitti prima che la diffusione degli smartphone con i loro giochi imponesse un cambiamento di strategia. Qualche mese fa fu iniziata la partnership tra Nintendo e DeNa che prevede lo sviluppo e la distribuzione di almeno cinque giochi per smartphone entro il 2017, va ora rivista e decidere sul da farsi per l’intero board giapponese. A giugno 2016 sembra previsto il lancio di una nuova console mentre alcune voci di corridoio riportate da Il Tempo indicavano addirittura uno smartphone o un tablet direttamente di Nintendo. Verrà continuata questa progettazione futura di Iwata? Nintendo ha da poco annunciato poi che i direttori Genyo Takeda e Shigeru Miyamoto assumeranno ora la guida del colosso giapponese.
Iwata è arrivato a capo della Nintendo nel 2000 in piena evoluzione tecnologica ed è stato uno dei principali fautori dell’ulteriore rilancio del colosso giapponese dopo gli anni d’oro del Game Boy e del Tamagotchi. A lui si riconducono ben 3 invenzioni geniali: il Nintendo Ds fu il primo, nel 2004 di cui ne sono stati venduti una cosa come 155 milioni di unità, con il vero cambio generazionale apportato sulla consolle: il touch screen, molti anni prima del lancio dell’Iphone. Non solo, anche la declinazione senza fili ad uso social fu il primo ad attuarla tra le consolle tecnologiche; la seconda grande trovata fu la Wii, che per anni e tuttora fa competizione al leader del mercato, la Play Station. Iwata concepì questa consolle piccola, semplice con un’idea di videogioco alla portata di tutti. La terza grande invenzione fu in realtà una evoluzione ma molto ben concepita: il 3Ds con il quale Nintendo apre le porte ad un nuovo mondo, il 3d con l’introduzione degli occhiali, ben prima dei film in 3d e dei cinema. Ad onor del vero questa grande evoluzione del primo Ds non ebbe molto seguito in termini di vendite e quindi Iwata iniziò il suo lento declino all’interno dell’azienda. Ma a lui si deve tanto, ha sempre guardato oltre e ha sempre capito prima il mercato. Al settore giochi mancherà davvero questo piccolo grande giapponese.
Aveva 55 anni ed è morto di cancro il presidente di Nintendo Satoru Iwata. Il decesso è avvenuto sabato, ma la notizia è stata resa nota oggi dalla società di Kyoto. Iwata era entrato in Nintendo nel 2000 e ne era diventato presidente nel maggio del 2002. Ha portato al successo la Wii e ha deciso nel marzo del 2015 di entrare nel settore giochi per gli smartphone. E ancora a marzo aveva annunciato di essere al lavoro sulla nuova console NX. Il presidente Iwata aveva dato comunicazione della sua malattia un anno fa. Risale a giugno scorso il suo intervento, ma nonostante l’operazione subita, non aveva smesso di guidare l’azienda. Al momento comunque non è stato ancora nominato il suo successore. Saranno i direttori Genyo Takeda e Shigeru Miyamoto a prendere questa decisione, come previsto dalla legge giapponese. (Serena Marotta)