Allerta meteo in tutta Italia: è arrivato Lucifero, il settimo e ultimo anticiclone africano con cui dovremmo poi salutare l’estate e fino a mercoledì le temperature in moltissime città italiane, da Nord a Sud arriveranno e in alcuni casi supereranno, i 40°C, rendendo difficoltoso in rientro al lavoro di molti italiani che rientrano dalle ferie. Secondo quanto illustrato nell’edizione di Studio Aperto delle ore 12.30, le temperature sono in aumento anche in alta quota e cresce così il rischio valanghe e il pericolo per lo scioglimento dei ghiacciai. Qualcosa di molto simile si verifico nell’estate del 2003 quando ci furono crolli e valanghe. Scatta dunque l’allarme per gli alpinisti che sono invitati a fare molto attenzione. Molti sono invece i turisti che hanno scelto di combattere questa forte ondata di calore cercando un po’ di ristoro in spiaggia. Le previsioni di Andrea Giuliacci non preannunciano nulla di buono: il caldo dovrebbe infatti farsi sempre più intenso nei prossimi giorni colpendo principalmente le regioni dell’ Emilia Romagna, Lazio, Toscana, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. Il caldo torrido rende difficile il ritorno a casa degli italiani che hanno concluso la villeggiature. Code in autostrada in questa domenica di controesodo, resa ancora più “insopportabile” dalle temperature elevate. Il nuovo anticiclone africano, Lucifero, porterà quindi un caldo eccezionale fino a mercoledì. Ma all’estero la situazione è analoga a quella italiana: anche a Parigi le temperature sono alle stelle: nel servizio del Tg 1 delle 13.30 il corrispondente dalla capitale francese ha mostrato veri e propri “tuffi” nelel fontane cittadine. In difficoltà anche i panda dello zoo parigino, ai quali viene servito uno snack rinfrescante a base di miele e frutta. Il caldo torrido di Lucifero non sarà d’aiuto per quanto riguarda l’Italia che sta “bruciando”: ancora alta infatti l’emergenza incendi che in questo periodo è purtroppo attuale: “mezza Italia brucia”, titola il TG 5 delle ore 13.00 riportando immagini che arrivano dalla provincia di Grosseto, dove boschi e campagne sono devastate creando enormi disagi ai turisti. Continua alla pagina seguente.
L’inviato Guido del Turco mostra un servizio che rende un’idea delle proporzioni del disastro Umbro, spiegando come le forze dell’ordine abbiano arrestato, in una caccia al piromane, un ragazzo che poi si è rivelato innocente, salvo appiccare le fiamme in un altro punto. E colonne di fumo si sollevano, a quanto mostrato, anche nel parco nazionale della Sila (in Calabria) e ad Acerra (NA). 100 ettari sono stati invece distrutti ad Andria (BA) dalle fiamme ancora vive, e in Sicilia continuano i disastri a Gela: alcune persone sono state ricoverate per asfissia da fumo.