Ancora scosse, moltissime dalla mezzanotte di ieri. Il numero supera i settanta eventi sismici. Se questa notte fortunatamente il livello di magnitudo si era tenuto a livelli piuttosto bassi, da stamane si osserva un innalzamento di qualche grado. L’ultima scossa infatti registrata alle ore 13 e 03 minuti è stata registrata con una magnitudo di 3.2 gradi della scala Richter. Ovviamente siamo ancora lontani dalle terribili scosse che il 20 e il 29 maggio hanno devastato la pianura modenese, però è certo che questo continuo movimento sismico mantiene la popolazione locale e soprattutto i tanti sfollati nell’inquietudine. Si potrà mai tornare nelle proprie case si chiedono? La scossa è stata individuata nel solito distretto sismico, quello che interessa la città di Mirandola. L’epicentro si trova alle coordinate 44.888°N, 10.974°E e a una profondità di 4.4 chilometri. I comuni nell’arco di dieci chilometri dall’epicentro sono quelli di MOGLIA (MN), CAVEZZO (MO), CONCORDIA SULLA SECCHIA (MO), MIRANDOLA (MO), NOVI DI MODENA (MO), SAN POSSIDONIO (MO). Quelli invece in un arco di venti chilometri sono GONZAGA (MN), PEGOGNAGA (MN), PIEVE DI CORIANO (MN), POGGIO RUSCO (MN), QUINGENTOLE (MN), QUISTELLO (MN), SAN BENEDETTO PO (MN), SAN GIACOMO DELLE SEGNATE (MN), SAN GIOVANNI DEL DOSSO (MN), SCHIVENOGLIA (MN), SUSTINENTE (MN), VILLA POMA (MN), FABBRICO (RE), REGGIOLO (RE), RIO SALICETO (RE), ROLO (RE), BASTIGLIA (MO), BOMPORTO (MO), CAMPOSANTO (MO), CARPI (MO), MEDOLLA (MO), SAN FELICE SUL PANARO (MO), SAN PROSPERO (MO), SOLIERA (MO). In questo quadro che permane drammatico, il ministro dell’ambiente ha fatto sapere che un piano serio per mettere in sicurezza questo territorio potrebbe impiegare anche quindici anni di lavori. Oltre al dramma di chi è rimasto senza casa per il crollo o comunque non può farvi rientro per il rischio di nuovi crolli, si aggiungono gli elevati danni all’economia locale. Le tre province colpite infatti rappresentano da sole il 10% del Pil dell’Emilia Romagna e l’1% di quello nazionale. Si tratta di circa 60mila aziende che rischiano di vedere interrotta chissà fino a quando la loro attività produttiva.
Secondo la Croce rossa poi il numero degli sfollati potrebbe aumentare ancora: adesso siamo arrivati a quota 15mila persone, ma le ultime socsse hanno indotto diverse persone a lasciare le loro abitaizoni.