Allarme tsunami in Giappone, dove poco fa si è verificato un violento terremoto di magnitudo pari a 7.5 gradi sulla Scala Richter. L’epicentro del sisma è stato localizzato a dieci chilometri di profondità e a circa 325 chilometri al largo della costa della provincia orientale giapponese di Fukushima, nella prefettura di Miyagi. Poco dopo averlo rilevato, la Japan Meteorological Agency issued ha emesso l’allerta giallo tsunami, il più basso, solitamente diramato quando l’onda anomala che ci si attende non supera il metro di altezza. Niente a che vedere, quindi, con quella che l’11 marzo 2011 produsse tragiche e devastanti conseguenze nei pressi della centrale nucleare. Al momento non vengono comunque segnalati particolari danni o feriti dovuti al sisma, seppur molto forte, anche se ovviamente l’attenzione resta alta.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato nelle ultime ore un’intensa attività sismica nei pressi dell’Etna (Catania). Lo sciame sismico ha prodotto quasi trenta scosse, in una zona già nota per l’elevata attività sismica. Il terremoto più forte rilevato è avvenuto alla profondità di 22.5 chilometri alle ore 12.05 e alle seguenti coordinate geografiche: 37.84°N, 14.99°E. Moltissimi i paesi e i comuni in provincia di Catania e di Messina che hanno percepito questo terremoto insieme a quello di magnitudo 2.2 un’oretta più tardi alle 12.53 nella medesima località e alle coordinate di 37.844°N, 14.989°E, e alla profondità di 25.7 chilometri. Entrambi i sismi hanno interessati i comuni di Malvagna (Me), Moio alcantara (Me), Roccella Valdemone (Me), Santa domenica vittoria (Me) e Randazzo (Ct) entro i 10 chilometri, mentre nel raggio compreso tra i 10 e i 20 km troviamo Floresta (Me), Francavilla di Sicilia (Me), Montalbano Elicona (Me), Motta Camastra (Me), Bronte (Ct), Castiglione di sicilia (Ct), Linguaglossa (Ct), Maletto (Ct), Milo (Ct), Piedimonte etneo (Ct), Sant’alfio (Ct), Zafferana etnea (Ct) e Zaniace (Ct). Ma la terra, dopo essere tremata in mattinata al confine tra Emilia Romanga e Toscana nei pressi dell’Appennino Tosco-Emiliano, si è mossa anche nel cuore del Nord, in piena Pianura Padana. Queste le coordinate 44.957°N, 11.141°E della scossa di magnitudo 2.2 che si è scatenata a 5 km di profondità. Moltissimi i comuni lombardi, Veneti e Emiliani che hanno avvertito il leggero moto. Entro i 10 chilometri abbiamo in provincia di Mantova Magnacavallo, Pieve di Coriano, Poggio rusco, Revere, San Giovanni del Dosso, Schivenoglia e Villa poma, mentre tra i 10 e i 20 chilometri troviamo Borgofranco sul Poì (Mn), Carbonara di Po’ (Mn), Ostiglia (Mn), Quingentole (Mn), Quistello (Mn), San Giacomo delle Segnate (Mn), Sermide (Mn), Serravalle a Po’ (Mn), Sustinente (Mn); in veneto Gazzo Veronese (Vr), Bergantino (Ro), Castelmassa (Ro), Castelnovo Bariano (Ro) e Melara (Ro); infine in Emilia: Camposanto (Mo), Cavezzo (Mo), Concordia sulla secchia (Mo), Finale emilia (Mo), Medolla (MO), Mirandola (Mo), San felice sul panaro (Mo), San possidonio (Mo).
L’Ingv (Istituto Nazionale di geofisica e vulcanologia), sempre impegnato a registrare le scosse sismiche che si verificano sul nostro territorio, ha rilevato anche oggi diversi terremoti di lieve intensità. La terra ha tremato innanzitutto nel distretto sismico del Frignano, nell’area dell’Appennino tosco-emiliano, alle ore 11.17 senza comunque causare danni e disagi. Le coordinate del terremoto, avvenuto alla profondità di 17.8 km, sono 44.269°N, 10.503°E. L’Istituto ha registrato che la scossa ha avuto un magnitudo di 3.1 ma, come detto, non ha avuto conseguenze degne di nota. Nel raggio di 10 chilometri dal suo epicentro, solo gli abitanti di Frassinoro (in provincia di Modena) hanno avvertito la terra tremare, mentre nell’arco compreso tra i 10 e i 20 chilometri sono stati interessati alcuni comuni di Reggio Emilia, Modena e Lucca: Carpineti (Re), Castelnovo ne’ monti (Re), Ligonchio (Re), Toano (Re) Villa minozzo (Re), Fiumalbo (Mo), Montefiorino (Mo) Palagano (Mo), Pievepelago (Mo), Riolunato (Mo), mentre in Toscana, in provincia di Lucca gli abitanti che hanno percepito il moto sono quelli di troviamo Barga (lu), Castelnuovo di Garfagnana, Castiglione di Garfagnana, Fosciandora, Pieve fosciana, San Romano in Garfagnana e Villa Collemandina. Questo non è stato comunque l’unico terremoto registrato oggi dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Ce ne sono stati anche altri, seppur di minor rilievo e potenza. Questa mattina, alle 9.24 una leggera scossa di magnitudo 1.7 alle coordinate di 40.6 (Latitudine) e 16.6 (Longitudine) ha interessato la zona al confine tra la Basilicata e la Puglia. Il terremoto, avvenuto a 4.2 km di profondità, è stato avvertito a Matera e nei comuni di Laterza e Ginosa in provincia di Taranto, Puglia. Pochi minuti più tardi, ma in Campania alle coordinate 41.2 (Lat) e 14.0 (Long), un moto tellurico (scatenatosi a 6.4 chilometri di profondità) di magnitudo 1.7 ha interessato la zona attorno alla città di Caserta, con i comuni di Roccamonfina, Conca della Campania e Grottola maggiormente interessate. Infine, Tra le 10.55 e le 11.05 si sono verificate due leggere scosse (di magnitudo 1.2 e 1.3) nel Marchigiano che hanno interessato i comuni di Treia, Appignano e Cingoli tutti e tre in provincia di Macerata alle coordinate 43.3 di Latitudine e 13.3 di Longitudine. Le due scosse si sono verificate rispettivamente a 6.7 e 8.6 chilometri di profondità.