Una scossa di terremoto di una magnitudo approssimativa di 2.9 gradi della scala Richter si è verificata nell’arco alpino trentino alle 21:54 ora italiana: ha colpito l’Italia Settentrionale, 2 km a Nord di Anfo (Brescia). La scossa è stata avvertita bene anche a Trento e Verona. Clicca qui per gli aggiornamenti.
Alcuni terremoti sono già stati registrati oggi, martedì 30 aprile 2013, in diverse aree del Paese. Come riportato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), l’evento sismico più rilevante si è verificato alle ore 14.12 in provincia di Bari (Puglia), nel distretto sismico delle Murge: l’evento ha avuto una magnitudo pari a 2.5 gradi sulla scala Richter e si è generato esattamente alle coordinate 40.834°N, 16.57°E e a una profondità di 33.5 chilometri, andando a interessare soprattutto il comune (presente in un raggio massimo di 10 km) di Altamura (Ba), ma anche quelli (distanti tra i 10 e i 20 km dall’epicentro) di Gravina In Puglia (Ba), Santeramo In Colle (Ba), Toritto (Ba) e Matera (Mt). Ogni giorno vengono rilevati mediamente 10-20 terremoti sul territorio italiano, spiega l’Ingv, ma solitamente viene dato maggiore spazio a qualli la cui intensità risulta essere al di sopra della cosiddetta soglia di avvertibilità, vale a dire 2 gradi sulla Scala Richter. Nonostante questo, anche nella giornata di oggi sono stati registrati numerosi terremoti avvenuti con una magnitudo inferiore a tale livello, soprattutto in Umbria, nella provincia di Perugia. Più di dieci lievi scosse, infatti, hanno interessato i comuni umbri con magnitudo che oscillano tra gli 0.8 e gli 1.5 gradi sulla Scala Richter, livelli quasi neanche avvertibili dalla popolazione, ma interessanti per capire quanto la terra sia comunque costantemente in movimento sotto i nostri piedi.
Il primo terremoto, secondo quanto riportato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), si è verificato alle ore 2.42 in provincia de L’Aquila (Abruzzo), nel distretto sismico dei Monti della Laga: l’evento ha avuto una magnitudo pari a 2 gradi sulla scala Richter e si è generato esattamente alle coordinate 42.497°N, 13.271°E e a una profondità di 11.1 chilometri, andando a interessare soprattutto i comuni (presenti in un raggio massimo di 10 km) di Barete (Aq), Cagnano Amiterno (Aq), Capitignano (Aq), Montereale (Aq) e Pizzoli (Aq), ma anche quelli (distanti tra i 10 e i 20 km dall’epicentro) di Accumoli (Ri), Amatrice (Ri), Borbona (Ri), Cittareale (Ri), Posta (Ri), Campotosto (Aq), L’aquila (Aq) e Scoppito (Aq). La scossa successiva, avvenuta alle ore 9.59, si è verificata invece in mare, a ridosso dello Stretto di Messina, con una magnitudo pari a 2.4 gradi sulla Scala Richter: in questo caso l’epicentro è stato localizzato alle coordinate 38.483°N, 15.426°E e a una profondità di 131.4 chilometri nel distretto sismico delle Isole Lipari. Il terzo terremoto, delle ore 13.33, si è verificato in provincia di Alessandria (Piemonte) nel distretto sismico dell’Appennino Ligure, con una magnitudo pari a 2.2 gradi sulla scala Richter. L’evento è stato localizzato alle coordinate 44.853°N, 9°E e a una profondità di 8.5 chilometri, mentre il quarto sisma registrato dall’Ingv nella giornata di ieri si è verificato ancora una volta in mare, ma di fronte alle coste calabresi, nel distretto sismico del Golfo di Policastro, con una magnitudo pari a 2.6 gradi sulla scala Richter. L’evento è stato localizzato alle coordinate 39.943°N, 15.726°E e a una profondità di 278.6 chilometri, andando a coinvolgere i comuni di Maratea (Pz), Trecchina (Pz), Aieta (Cs), Praia A Mare (Cs) e Tortora (Cs), ma anche quelli (leggermente più distanti dall’epicentro) di Sapri (Sa), Torraca (Sa), Lagonegro (Pz), Lauria (Pz), Nemoli (Pz), Rivello (Pz), Papasidero (Cs), San Nicola Arcella (Cs), Santa Domenica Talao (Cs) e Scalea (Cs).