Guido Crosetto, ministro della Difesa, in una intervista a Repubblica, ha parlato dell’andamento della guerra tra Russia e Ucraina. La fase di stallo attuale potrebbe tramutarsi in una escalation. “Innanzitutto è necessario risolvere il problema numero uno, che per gli ucraini resta quello di avere la quantità di armi e munizioni necessarie per difendersi dalla Russia. E poi lavorare per la fine degli attacchi russi”.
Il ruolo dell’Occidente in tal senso è cruciale, ma finora l’apporto di Europa e Usa non è stato determinante in senso positivo. “Si dovrebbero evitare dichiarazioni a effetto, come quella di mandare la Nato in Ucraina, quelle di Macron di due giorni fa e quella del ministro degli Esteri polacco. Si dovrebbe cercare di fare più bella figura. Inoltre, si dovrebbe evitare di dividersi in incontri a due o tre quando in Europa siamo in 27. Ritengo che la contrapposizione con un monolite come quello russo, in cui c’è un uomo solo al comando, presupporrebbe da questa parte una strategia chiara, non contraddittoria, e magari costruita tutti insieme come coalizione”.
Crosetto: “A Occidente serve strategia chiara contro Russia”. I colloqui di pace
La strada per i colloqui di pace tra Russia e Ucraina, secondo Guido Crosetto, è ancora lunga. “È il metodo adottato finora a essere sbagliato. Se vuoi costringere la Russia al tavolo del negoziato, non la pieghi sicuramente attraverso una disunità, in cui ognuno cerca di fare la sua accelerazione magari solo per motivi politici interni”, ha sottolineato l’esponente del Governo di Giorgia Meloni.
E ha ribadito: “Mosca si piega soltanto aiutando Kiev a difendersi e avendo un blocco politico chiaro, fermo, netto, che si allarga magari ad altre nazioni che non fanno parte dell’Occidente. Che la obblighi a interrompere gli attacchi e a sedersi al tavolo. Bisogna che l’Ucraina non solo si possa difendere ma sia deterrente nei confronti della Russia. Perché, il giorno in cui smetterà di far paura, i russi cercheranno nuovamente di arrivare a Kiev”.