Ll fatto è in sé secondario, quasi banale. All’interno del Festival della scienza di Genova è stata allestita una mostra, proveniente da Oslo, sull’omosessualità nel mondo animale. Ne dà notizia Il Corriere della Sera del 25 ottobre. Il titolo è pruriginoso: «Gli animali gay in mostra a Genova. Folle e polemiche». Le folle sono quelle dei numerosi visitatori; le polemiche quelle di alcune associazioni di famiglie che hanno dei dubbi sul fatto che a visitare la mostra siano portate anche scolaresche di ragazzi e ragazze molto giovani.
Ma non è sull’opportunità o meno di far vedere «Against Nature?» (così si intitola l’esposizione) ai piccoli che vorrei soffermarmi. Ben altro mi è sembrato molto fastidioso nel modo con cui l’iniziativa è presentata dal giornale di via Solferino. Ed è una cosa che non c’entra nulla con l’omosessualità. Il responsabile del festival, Vittorio Bo, dice della mostra: «Nessuno scandalo. L’approccio all’argomento è scientifico. Non c’è nulla di osceno o di offensivo».
Tranquillizzato da queste rassicurazioni, stavo per girare la pagina del giornale senza finire di leggere l’articolo. Poi, invece, ho continuato e ho scoperto che la mostra si apre con una frase, che commenta il titolo, di Magnus Enquist, etologo dell’università di Oslo. A dire il vero avrei dovuto accorgermene prima, perché quella stessa frase campeggia nella grande foto che accompagna l’articolo, virgolettata tra due colli di giraffe (presumibilmente omosessuali). E cosa dice l’etologo di Oslo, come introduzione ad una mostra che ha un «approccio scientifico» e «nulla di offensivo»: «Ci sono cose che vanno contro natura molto più dell’omosessualità, cose che soltanto gli uomini riescono a fare, come avere una religione o dormire in pigiama».
Nulla di offensivo? Dicono che ciò che milioni di persone hanno di più intimo e caro, cioè il sentimento religioso, è «contro natura» e pretendono di essere scientifici ed inoffensivi? Ovviamente è già pronto il tranello: far discutere i cattolici (che si presume siano religiosi) sulla bontà o meno di portare i piccoli ad una mostra «scientifica» sul comportamento sessuale degli animali; tanto se dici che sei contrario passi subito dalla parte dell’oscurantista. Così, mentre ti lasciano discutere sul moscerino dell’omosessualità, ti fanno ingoiare il cammello dell’ateismo a buon mercato.