Il Patriarca di Venezia Angelo Scola all’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum” di Roma. Nella sua Lection magistralis Scola ha insistito sull’idea di università come luogo dove apprendere “uno sguardo unitario sul reale” e non delle semplici competenze. Il Cardinale ha preso spunto dal pensiero di Jacques Maritain, in particolare quello contenuto nel suo libro “Per una filosofia dell’educazione”: “La cosa più importante nell’educazione non è un “affare” di educazione, e ancora meno di insegnamento”.
Il filosofo francese aggiunge che “l’esperienza, che è un frutto incomunicabile della sofferenza e della memoria, e attraverso la quale si compie la formazione dell’uomo, non può essere insegnata in nessuna scuola e in nessun corso”. Solo la nozione di esperienza consente dunque “il terreno di base per garantire quella ‘cura delle generazioni’ che è il proprium di ogni impresa educativa”.
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Monsignor Scola ha quindi proposto passaggi dal volume “La sfida educativa”, a cura del Comitato per il progetto culturale della Conferenza Episcopale Italiana: “Ciò che dà vita e vigore a quanto vale (valore) è, dunque, ciò cui esso mira, cioè l’esperienza che se ne può fare. Insegnamento ed educazione hanno bisogno di coinvolgimento reciproco di vita, di esperienza in senso pieno”. Il porporato a questo punto ha richiamato il problema, nato a partire dall’epoca moderna, dell’esclusione “dei saperi connessi con tutte le questioni ultime, soprattutto se lette nella prospettiva della rivelazione cristiana, perché ritenute estranee ad una rigorosa conoscenza scientifica”.
Negando così alla teologia e alla filosofia la possibilità di rispondere alle questioni e alle domande sulle cose ultime dell’esistenza. “Oggi sarebbe deputata a farlo, al loro posto, la tecno scienza” ha osservato Scola “la quale viene da più parti considerata l’unica depositaria della verità, sempre falsificabile (Popper), circa l’uomo e i fattori fondamentali della sua esistenza: l’amore, la nascita, la morte, portando così a “radicali cambiamenti” che hanno una stretta connessione con la questione educativa”