Scienza e religione si occupano, ciascuna, dei rispettivi campi d’indagine. La scieza, in particolare, non avrebbe nulla da dire sui valori e sull’ambito delle libertà individuali. Il che, sarebbe secondo il sito Moralia on the Web , compito dell’indagine filosofica.
Il sito internet Moralia on the web, prendendo spunto da un articolo apparso sul giornale Britannico TheGuardian, a firma del genetista Francisco J. Ayala, propone un interessante dibattito sul rapporto tra scienza, fede e filosofia (quest’ultima non contemplata dall’articolo del Guardian). Nell’articolo in questione Ayala si domanda se scienza e religione siano compatibili o meno. Per Ayala, tra i due mondi, esiste una marcata differenziazione: da un lato la scienza, campo d’azione degli addetti ai lavori; dall’altro, la fede, sulla quale la scienza non ha nulla da dire. La fede riguarderebbe, infatti, unicamente l’ambito delle libertà individuali, mentre le scienze non avrebbero nulla da dire sui valori o sulle differenti concezioni del bene. Per il semplice fatto che non è affar loro. In questo, secondo il genetista, la scienza sarebbe limitata. Fin qui, ricorda chi il sito, niente di nuovo. Salvo il fatto, secondo chi scrive su Moralia on the web, che dalla riflessione di Ayala sarebbero del tutto assenti le necessarie considerazioni filosofiche. «Dove sono finiti i filosofi che si occupano proprio di argomentare in favore di una visione realista, oggettiva della morale?», si domanda Moralia on the web. Mancherebbero, d’altro canto, tutti quelli che si occupano di dimostrare il contrario: ovvero che la morale non esiste, che se esiste è meramente soggettiva e che possiamo solamente dare l’assenso o negarlo a tutte quelle situazioni che secondo noi hanno in sé una valenza morale. Un assenso – o un dissenso – che, in ogni caso, rimangono interne all’individuo e che non rendono uno stato di cose giusto o sbagliato. Mancherebbero, inoltre, tutti coloro che sono convinti del fatto che sia impossibile stabilire a priori cosa sia giusto o sbagliato; e che per questo si renderebbe necessario identificare una morale condivisa, un’etica per “alzata di mano”, un insieme di valori comuni ritenuti validi dalla maggioranza.
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In conclusione Ayala afferma che conoscenza scientifica «può arricchire la nostra percezione morale ed estetica, illuminare forse il significato della vita e del mondo». Ma, nonostante il contributo che può fornire, rimangono pur sempre dimensioni non di pertinenza della scienza: ambiti che «sono propri – conclude Moralia on the Web – del dibattito filosofico».