Comunione e Liberazione e l’editore Rizzoli organizzano per mercoledì 26 gennaio 2011, alle ore 21.30, presso il Palasharp di Milano, la presentazione del libro di don Luigi Giussani (1922-2005) Il senso religioso, in occasione della nuova ristampa Rizzoli.
Interviene don Julián Carrón, Presidente della Fraternità di CL.
È la prima volta che la presentazione di un libro avviene in contemporanea in tutta Italia. Saranno, infatti, oltre 180 le città che potranno seguire in diretta via satellite la presentazione milanese di don Carrón. Si calcola che, oltre agli 8.000 presenti al Palasharp, almeno 50.000 persone parteciperanno alla serata.
Per tutto il 2011 Il senso religioso sarà il testo della «Scuola di comunità», la catechesi settimanale degli aderenti al movimento, giovani e adulti, in tutto il mondo.
Tradotto in 19 lingue, Il senso religioso è il libro più noto di don Giussani, che a partire dalla prima edizione del 1957 è stato dall’Autore arricchito nel corso delle successive ristampe, fino all’edizione attuale della Rizzoli.
Il senso religioso rappresenta il primo dei tre volumi del “PerCorso”, che comprende All’origine della pretesa cristiana e Perché la Chiesa. In essi don Giussani ha messo a frutto un’intera esistenza spesa a mostrare la pertinenza della fede alle esigenze della vita, in un impegno educativo che ha formato migliaia di persone in tutto il mondo, e il cui carisma continua a incontrare e a coinvolgere tanti attraverso l’esperienza di Comunione e Liberazione.
«La formula dell’itinerario al significato ultimo della realtà qual è? Vivere il reale.
L’esperienza di quella implicazione nascosta, di quella presenza arcana, misteriosa dentro l’occhio che si spalanca sulle cose, dentro l’attrattiva che le cose risvegliano, […] come potrà essere vivida, questa complessa e pur semplice esperienza, questa esperienza ricchissima di cui è costituito il cuore dell’uomo, che è il cuore dell’uomo e perciò il cuore della natura, il cuore del cosmo? Come potrà essa diventare potente? Nell’impatto con il reale. L’unica condizione per essere sempre e veramente religiosi è vivere sempre intensamente il reale. La formula dell’itinerario al significato della realtà è quella di vivere il reale senza preclusioni, cioè senza rinnegare e dimenticare nulla. Non sarebbe infatti umano, cioè ragionevole, considerare l’esperienza limitatamente alla sua superficie, alla cresta della sua onda, senza scendere nel profondo del suo moto» (da Il senso religioso).