E’ stato assegnato a Tomas Tranströmer il premio Nobel per la Letteratura 2011. Poeta svedese, ha ottenuto l’ambito riconoscimento perché, secondo l’Accademia svedese «attraverso le sue immagini dense, limpide, offre un nuovo accesso alla realtà». Nato a Stoccolma 80 anni fa, è considerato il maggior poeta in vita del Paese. Si tratta della prima volta in più 30 anni che il premio da dieci milioni di corone, poco più di un milione di euro, va ad uno svedese. L’ultima volta fu nel ’74, quando lo ottennero Eyvind Johnson ed Harry Martinson, lasciando dietro la loro vittoria strascichi di polemiche, dal momento che facevano entrambi parte dell’Accademia. Tranströmer è rimasto attonito dalla notiza. «Si è seduto e si è rilassato ascoltando della musica. Ma ha detto che era una bella notizia», ha raccontato alla tv svedese Englund, segretario permanente dell’Accademia. Laureatosi nel ’56 in psicologia, presso l’Università di Stoccolma, la sua attività di scrittore è stata estremamente precoce.
Le sue prime poesie, infatti, risalgono a quando aveva 13 anni, mentre la prima raccolta è del 54: 17 dikter, ovvero, Diciassette Poesia. Accanto all’attività di scrittore ha proseguito negli anni quella di psicologo, lavorando in carceri minorili, con tossicodipendenti e con disabili. E’ anche un pianista. Nel 1990 è stato colpito da un ictus, che lo ha lasciato semiparalizzato, e incapace di parlare. Non per questo ha smesso di scrivere. Né di suonare. Ha continuato a farlo, infatti, con la sola mano sinistra. Ritenuto influente a livello mondiale, le sue opere sono state tradotte in quarantasei lingue, tra cui bengalese, bulgaro, gaelico e georgiano. Non pochi poeti hanno ammesso il debito creativo nei suoi confronti, specialmente tra le giovani generazioni americane e polacche. Tra i suoi più grandi ammiratori, il premio Nobel Iosif Brodskij, Bei Dao, Seamus Heaney e Derek Walcott. A sua volta, Tranströmer deve il suo talento a influenze simboliste, baudelairiane e surrealiste, laddove nelle sue liriche si intravedono scomposizioni di immagini che sembrano provenire direttamente dal sogno».