La mostra Confraternite. Fede e opere in Lombardia dal Medioevo al Settecento si può visitare a Busto Arsizio (Varese) fino al 23 aprile.
Le confraternite sono state uno dei pilastri della vita nella nostra società. Le loro tracce materiali, unite all’eredità delle memorie artistiche che ci hanno lasciato, coprono uno spazio veramente esteso nella vicenda storica e culturale che ci siamo lasciati alle spalle: pensiamo alla musica, al teatro, alla gestione del cerimoniale, alla copiosa produzione delle immagini. La straordinaria densità delle associazioni religiose tradizionali, dovunque diffuse e capaci di attirare una quota elevatissima di individui, di ogni ceto e professione, si è fortemente indebolita nell’ultimo secolo. Molte delle loro forme più caratteristiche sono state superate dall’emergere di nuovi modelli di vita collettiva. Ma le confraternite del passato continuano a mostrarci com’era possibile tenere insieme l’interesse individuale e il legame con i propri simili, la tutela della persona e la cura di una rete di relazioni che abbracciavano se stessi e le proprie famiglie, per proteggere dalla malattia e dal dolore della morte, per educare a una mentalità e rispondere alle attese di chiunque si trovava a vivere l’avventura dell’esistenza nel mondo. Le confraternite sono un termine di confronto prezioso per la nostra memoria civile: che è importante conoscere più da vicino e con il quale vale la pena misurarsi, dentro il contesto di un mondo che è cambiato e ha introdotto nuove modalità per condividere le responsabilità e i compiti di ognuno nell’orizzonte della comunità che ci ricomprende.
La mostra – aperta fino al 23 aprile a Busto Arsizio – intende mettere a fuoco la vicenda delle confraternite insediatesi tra il XV e il XVIII secolo nel territorio lombardo, valorizzandone il ruolo giocato, spesso con risultati di assoluta rilevanza, nell’ambito della committenza artistica.
Cuore della rassegna è una prestigiosa sequenza di dipinti di cui è attestata la pertinenza a specifiche confraternite lombarde, dalla grande tela realizzata all’inizio del Cinquecento da Bernardo Zenale per la confraternita della Madonna del Rosario di Oleggio, allo stendardo processionale di poco successivo eseguito da Moretto per una confraternita bresciana di disciplini, ai capolavori eseguiti tra la fine del Cinquecento e la metà del Seicento in area bergamasca da Giovan Paolo Cavagna e Carlo Ceresa, sempre su commissione delle fervide associazioni locali dei disciplini.
Le opere che si vedono riunite sono state selezionate, oltre che per la loro intrinseca qualità, per il loro valore di penetrante documento visivo, indispensabile per evocare i caratteri e i protagonisti della realtà delle confraternite. Si è pertanto deciso di privilegiare quelle rappresentazioni che si caratterizzano per la presenza dei ritratti di confratelli e nelle quali risulta immediatamente percepibile, di conseguenza, l’inscindibile il legame delle immagini con il contesto devozionale che le vide nascere.
Accanto a questo nucleo di dipinti, la mostra propone un percorso scandito in sezioni che si soffermano sulla produzione figurativa più specificamente connessa ai diversi tipi di confraternite, maturati uno dopo l’altro in una lunga catena di evoluzioni storiche e culturali (della Madonna della Misericordia, dei Disciplini, del Corpo di Cristo, della Madonna del Rosario, confraternite devozionali minori…). L’approfondimento è suggerito mettendo in dialogo un ampio corredo di testimonianze, composto da miniature, libri illustrati, stampe, stendardi processionali, paramenti e suppellettili liturgiche. Tutti materiali ai quali sono affiancati alcuni esempi di documentazione scritta, utili a restituire le concrete consuetudini di vita, di gestione interna e di pratica religiosa delle confraternite più diffuse.
Ma la realtà particolare delle confraternite lombarde era a sua volta il riflesso di un universo enormemente dilatato nel tempo e nello spazio. Per risalire fino alle origini del fenomeno che in questo genere di associazionismo ha trovato la sua espressione privilegiata, bisogna inserirlo nella tradizione che ne ha costituito le radici e ne ha influenzato in profondità il destino storico. È quanto illustra l’apparato didascalico che introduce alla mostra e si distribuisce lungo le sue partizioni, seguendo un filo cronologico che dalla prima fioritura medievale approda alle ultime eredità di questa lunga esperienza che ha accompagnato l’avvento del nostro mondo contemporaneo.
Confraternite. Fede e opere in Lombardia dal Medioevo al Settecento
26 febbraio – 23 aprile 2011, Palazzo Marliani-Cicogna
Piazza Vittorio Emanuele II – Busto Arsizio
Orari mostra:
Da martedì a sabato 15.00-19.00;
Domenica 10.00-12.00, 16.00-19.00;
Chiuso il lunedì. Ingresso libero
Catalogo a cura di Stefania Buganza, Paolo Vanoli e Danilo Zardin, edito da Scalpendi