Antonio Socci ha pubblicato oggi sul suo blog una anteprima del suo nuovo libro appena uscito, “La guerra contro Gesù” edito da Rizzoli. Si tratta del libro a cui stava lavorando quando si è ammalata la figlia e che finalmente ha potuto concludere. Sul suo blog Socci pubblica un capitolo, “Gli occhi di Marthe Robin”. Si parla del filosofo esegeta razionalista Paul-Louis Couchoud.
Il suo caso è portato ad esempio per dimostrare, dice Socci, come dal pantano della cultura nichilista, che genera disperazione, non ci libera un’altra cultura, neanche cattolica, ma un incontro, dove si sperimenta che davvero Gesù è vivo, oggi e opera potentemente (e questa è la prova della sua resurrezione). “Anche i pregiudizi ideologici dell’esegesi razionalista (poiché un pregiudizio è impermeabile agli argomenti altrui) sono spazzati via di colpo solo da un fatto in cui ci si imbatte e che mostra tangibilmente Gesù esistente e vivo, quindi risorto, operante qui e ora.” dice lo scrittore. Per Couchoud, spiega Socci, la possibilità dell’incarnazione era inconcepibile a priori. Ciò che supera le possibilità del raziocino dice Socci non esiste. Gesù inventato dunque, come sostengono gli esegeti. “Couchoud, filosofo, esegeta, medico, docente universitario, fondatore di un nota collana di libri “anticristiana”, arrivava alle conclusioni estreme”. Era suo amico Jean Guitton importante filosofo cattolico che così lo descrive: “Egli era la persona più estranea al cristianesimo che vi sia stata al mondo (negava l’esistenza storica di Gesù)”.
La sua convinzione non era supportata da alcuna prova storica ma solo da una conclusione filosofica ed esegetica. Ma anche Couchoud finirà per convertirsi ” perché un giorno si imbatte in un fatto, nella presenza evidente di Gesù vivo e operante nel XX secolo”. E’ l’incontro con Marthe Robin, una straordinaria mistica. “Figlia della profonda Francia contadina, questa ragazza intelligentissima, dolce, semplice, di grande forza interiore, nata nel 1902 e morta il 6 febbraio 1981, dopo ripetuti gravi problemi, dal 1928 resta completamente paralizzata e perfino impossibilitata a deglutire”. Vivrà inchiodata nel suo letto per oltre 50 anni nutrendosi solo dell’eucaristia che inspiegabilmente poteva deglutire. In modo curioso, fu Couchoud a presentargli la donna, che lui frequentava e con cui aveva grande amicizia: “un’amicizia che legava il più grande ateo dell’esegesi alla persona mistica più singolare del mondo”. Un incontro decisivo per il filosofo che non potendo negare l’evidenza del Mistero, abbraccia la fede cristiana: Jean Guitton, che ha conosciuto e seguito questa loro amicizia, testimonia la conversione finale di Couchoud nel libro “Ogni giorno che Dio manda in terra”.