“The Total Rush: Drugs in the Third Reich” un nuovo libro uscito in Germania in questi giorni (autore Norman Ohler) rivela dettagli inediti relativamente al Terzo Reich. Se la dipendenza di Adolf Hitler da eroina e altre droghe come il Pertivin era già stata suggerita in passato, risulta nuova la notizia che i soldati della Wermacht impegnati nel secondo conflitto mondiale venissero “nutriti” a dosi massicce di anfetamine. Secondo quanto si legge nel libro, proprio l’uso di sostanze stupefacenti di questo tipo permisero all’esercito tedesco le incredibili vittorie nella prima fase del conflitto, la cosiddetta Guerra lampo che mise in ginocchio la Francia intera nel giro di pochi giorni. Lo scrittore ha avuto accesso a documenti fino a oggi poco o niente studiati dell’epoca, in cui si legge che i soldati tedeschi erano riforniti in dosi quotidiane di stimolanti che permettevano loro di combattere per lunghi periodi facendo a meno di cibo, acqua e sonno. Tra il 1939 e il 1945 circa duecento milioni di dosi di Pervitin vennero distribuite ai soldati tedeschi mentre i combattenti in prima linea facevano uso di sostanze simili alla cocaina, il D-IX. Tale droga era stata testata sui prigionieri dei campi di concentramento. Il Pervitin era di uso legale in tutta la Germania, ne facevano uso anche i civili, ma venne messo fuori legge nel 1941 tranne che per i soldati. La droga fece però anche l’effetto opposto causando nella seconda parte del conflitto effetti di stanchezza deleteria, anche perché diventava difficile la distribuzione. Per quanto riguarda Hitler, nell’ultimo periodo era diventato un tossicomane, tenuto in piedi grazie alle droghe che gli fecero credere fino all’ultimo di poter vincere la guerra, anche con le truppe sovietiche ormai a Berlino.