Oggi sul calendario si segna l’inizio della Quaresima con il Mercoledì delle Ceneri che offre lo spunto per approfondire l’importante significato sulla condizione di penitenza e allo stesso punto di necessità reale di salvezza per ogni singolo uomo.
Per i cristiani il Cristo è venuto, morto e poi risorto per salvare l’uomo, per abbracciarlo nella sua condizione di mortale e peccatore e per rilanciarlo: questo e altro ha raccontato Papa Francesco nella messa per il Mercoledì delle ceneri che in Vaticano ha segnato l’inizio ufficiale del periodo di preparazione alla Pasqua del Signore.
Ha poi ricordato che proprio in Quaresima è necessario far proprie le condizioni che il Giubileo della Misericordia consiglia a tutti: «Quante famiglie sono sulla strada vittime dell’usura, per favore preghiamo perché in questo Giubileo il Signore sola dal cuore da tutti questa voglia, dell’usura, di avere di più. Ci renda invece generosi e grandi: se vogliamo la Misericordia di Dio cominciamo a farla da noi».
Un giorno di diguno e penitenza che segue il Carnevale: si celebra oggi per la Chiesa Cattolica il Mercoledì delle Ceneri. E’ la giornata che segue il Martedì Grasso e dà inizio alla Quaresima. I credenti sono invitati ad osservare, se possibile, 24 ore di digiuno: sono esclusi però i bambini, gli anziani e i malati. In ogni caso per tutti è consigliata l’astinenza dalle carni. La liturgia dele Ceneri prevede inoltre che sul capo dei fedeli sia cosparsa un po’ di cenere benedetta, ottenuta bruciando i rami d’ulivo benedetti la domenica delle Palme dell’anno precedente. Questo gesto è un segno di pentimento e ricorda la transitorietà della vita terrena: “Polvere siamo e polvere ritorneremo” dice infatti Dio ad Adamo dopo il peccato originale. Il Mercoledì delle Ceneri è celebrato solo nel rito romano. In quello ambrosiano invece i festeggiamenti del Carnevale proseguono fino alla prima domenica di Quaresima. Questo periodo, lungo 40 giorni, precede le celebrazioni della Settimana Santa che culmina con il giorno di Pasqua: Gesù trascorse infatti 40 giorni di digiuno nel deserto dopo il suo battesimo nel fiume Giordano e prima di iniziare la sua predicazione.
Una cosa strana, perché inusuale, succede oggi, il giorno del mercoledì delle ceneri. Se al giorno d’oggi aspettarsi negozi chiusi e disservizi per via dell’importante ricorrenza cristiana è piuttosto improbabile, non del tutto anacronistica è l’usanza di osservare una giornata di riposo in ossequio a questa data. Come in tutte le circostanze, in alcuni casi, lontano dal conformismo delle ormai diffusissime catene commerciali che in genere non si arrendono alla chiusura nemmeno per consuetudini più celebrate, è ancora possibile trovare delle eccezioni, come chi abbassa le saracinesche rispettando la sacralità di questo giorno. Come riporta ad esempio umbria24.it, riguardo a una piccola macelleria a conduzione familiare in quel di Perugia, che ha già annunciato la chiusura dell’esercizio in via Da Vinci il giorno del mercoledì delle ceneri. La famiglia Lupatelli, che porta avanti un piccolo negozio privo d’insegna da più di 50 anni, ha così motivato l’iniziativa: “Noi tutti gli anni, da quando abbiamo iniziato questa attività il giorno del mercoledì delle Ceneri teniamo chiuso perché è una delle ‘vigilie’ più importanti della tradizione cattolica”. Rimane solo da scoprire se nelle nostre città sono presenti altri esempi di dedizione simile, o se l’uniformità dettata dai centri commerciali ha appiattito un’altra delle nostre antiche tradizioni italiane.
Il Mercoledì delle Ceneri apre il periodo cristiano che porta alla Pasqua, un avvenimento davvero molto importante per ogni cristiano di tutto il pianeta. Questo giorno simbolico è stato fonte di ispirazioni per moltissimi artisti che nel corso degli anni hanno tradotto il suo senso in opere. Tra queste il più famoso è sicuramente il poema ”Ash Wednesday” di Thomas Stearns Eliot. Più recente invece è il romanzo dal titolo omonimo alla festività scritto dall’attore Ethan Hawke. Anche Heinrich Böll ha deciso di scrivere un racconto sull’argomento, inserito nella raccolta ‘Vai troppo spesso a Heidelberg’. Sul Mercoledì delle Ceneri sono numerose anche le canzoni di ispirazioni, si parte da quella di Elvis Perkins per arrivare all’ominima del gruppo americano Shivaree. Bellissimo è l’acquerello del pittore polacco Julian Flat e altrettanto lo è il dipinto a olio del tedesco Carl Spitzweb. Anche il pittore Riccardo Tommasi Ferroni ne ha fatto un quadro molto famoso.
Siamo in attesa della Quaresima e domani con il Mercoledì delle Ceneri inizia ufficialmente il periodo cristiano prima della Pasqua del Signore: ma questa giornata particolare celebrata da tutta la cristianità – si eccettua il Rito Cattolico Ambrosiano che celebra l’inizio della Quaresima la prossima Domenica, sempre però con l’imposizione delle Ceneri – di cosa si tratta effettivamente? Cos’è dunque il mercoledì delle ceneri che stiamo apprestando a vivere domani? La festa di questa giornata particolare nasce a motivo delle celebrazioni pubbliche della penitenza, che costituiva il rito di inizio del cammino di penitenza dei fedeli cristiani che sarebbero poi stati assolti dai loro peccati la mattina del Giovedì Santo, il primo del Triduo pasquale. In questo giorno molto particolare la Chiesa prescrive il digiuno e l’astinenza dalle carni, simbolicamente anche questa come forma penitenziale che poi è richiesta come forma di adesione libera anche per tutti i venerdì di Quaresima (il giorno è perché richiama il giorno della Passione e Morte del Signore Gesù). Ma perché mercoledì delle ceneri? Esse indicano la penitenza nel senso che richiamano la caducità della vita terrena e la necessità della conversione per la salvezza di anima e corpo. Dopo la riforma liturgica operata dal Concilio Vaticano II, la frase di questa particolare giornata di riferimento è tratta dal Vangelo di Marco (1,15) «Convertitevi e credete nel Vangelo»; da domani comincia la Quaresima che è tempo non solo di penitenza ma di intensa preghiera per convertirsi e per “tornare a Dio”. La teologia biblica conferma quanto detto, rivelando un duplice e finale significato dell’uso delle ceneri: per prima cosa sono segno della debole e fragile condizione dell’uomo, e infine la cenere è anche il segno esterno di colui che si pente del proprio agire malvagio e decide di compiere un rinnovato cammino verso il Signore (vedi testo della conversione di Ninive, Gio. 3,5-9).