Non sono in “rosso” solo i conti dei conrrentisti americane, non è solo la grande finanza mondiale a dichiarare la bancarotta. Esiste un altro tipo di fallimento sul Pianeta: la “bancarotta ecologica”: la Terra è in “riserva” sparata di risorse, soprtattutto acqua e legno. Per dirla in sintesi: consumiamo molto di più di ciò che il nostro Pianeta è ingrado di produrre. Il rischio di rimanere a secco riguarda soptrattutto legno e acqua.
Allarme Onu – Gli scienziato segnalano la gravità della situazione: procedendo di questo passo il 1 luglio 2050 le risorse naturali saranno completamente esaurite e la popolazione mondiale avrà bisogno di un altro pianeta a cui attingere. Con la crescita della popolazione (il Novecento è cominciato con 1,6 miliardi di esseri umani e si è concluso con 6 miliardi di esseri umani) e con la crescita dei consumi (quelli energetici sono aumentati di 16 volte durante il secolo scorso) il quadro è cambiato in tempi che, dal punto di vista della storia geologica, rappresentano una frazione di secondo. La ricerca tecnologica e l’industria stanno facendo passi avanti: nel campo degli elettrodomestici, dell’illuminazione, del riscaldamento delle case, della fabbricazione di alcune merci i consumi si sono notevolmente ridotti. L’ulteriore passo avanti riguarda gli stili di vita: non si tratterebbe di tornare a un anacronistico passato, ma di tenere presente il rischio che l’umanità sta correndo per quanto riguarda le risorse. Pensare di riuscire ad arrivare, nel 2050, a un passaggio interplanetario di materie prime è impensabile. Il sito di Repubblica riporta alcuni dati sul debito ecologico di paesi in cui i livelli di benessere sono simili: se il modello degli Stati Uniti venisse esteso a tutto il pianeta ci vorrebbero 5,4 Terre; con lo stile Regno Unito si scende a 3,1 Terre, con la Germania a 2,5 e con l’Italia a 2,2.
Domani Earth Overshoot Day – Il 23 settmbre sarà la Giornata della “bancarotta” ecologica: ovvero da domani siamo ufficialmente in riserva di risorse, consumiamo a un ritmo decisamente più elevato di quanto la Terra sia in grado di produrre. La quantità di legname, fibre, animali, verdure divorati va oltre la capacità degli ecosistemi di rigenerarsi; il prelievo comincia a divorare il capitale a disposizione, in un circuito vizioso che riduce gli utili a disposizione e costringe ad anticipare sempre più il momento del debito. Ogni anno il giorno della “bancarotta” può variare: nel 2005, ad esempio, l’Earth Overshoot Day è caduto il 2 ottobre.