La Siberia non è propriamente una delle mete più gettonate per le vacanze: è un Paese dal clima rigido e inospitale. Nonostante ciò, i suoi abitanti fanno di tutto per cercare di viverci al meglio.
La vita in superficie è molto difficile e allora perché non sfruttare il caldo tepore delle viscere della terra? Sembra un film di fantascienza e invece potrebbe accadere davvero. In Siberia, sfidando le avversità climatiche e le difficili situazioni ambientali, vogliono sfruttare un enorme «buco» che è stato scavato dai minatori per l’estrazione dei diamanti e costruire al suo interno una vera e propria città sotterranea. In grado di ospitare fino a 100mila abitanti, al centro della steppa che rimane congelata per molti mesi dell’anno. È questo il progetto di Eco-City 2020, che sta già attirando l’interesse dei turisti di ogni parte del mondo.
E se l’inizio dei lavori non è ancora stato deciso, su Internet sono già disponibili i dettagli del progetto, con tanto di foto e «modelli plastici». Come scrive il Corriere della Sera, la città sotterranea sarà completamente verticale e ricoperta da una gigantesca cupola di vetro per ripararla dal clima rigido della zona e sfruttare al massimo l’energia dalla luce. Per ora è solo un progetto, ma gli ingegneri russi di Ab Elis hanno già pensato a tutto e hanno studiato la vita della società sotterranea su tre sezioni che si sviluppano in verticale. Al suo interno sorgeranno fattorie, foreste e coltivazioni costruite in altezza, bar, cinema, discoteche, aree con le case costruite su terrazzamenti, come avviene anche in Italia alle Cinque Terre.
La città sotterranea avrà una profondità di 525 metri, tanto quanto l’attuale miniera, e una larghezza pari a tutto il diametro della cava, oggi di 1.200 metri. La cupola di cristallo sarà interamente coperta da celle fotovoltaiche in grado di accumulare abbastanza energia solare necessaria per l’intero insediamento. Un nucleo centrale ospiterà la maggior parte dei collegamenti verticali e delle infrastrutture e sarà dotato di un centro di ricerca multi-livello. La zona residenziale si troverà al primo livello, dove dovrebbe sorgere anche la grande terrazza esterna che si affaccerà su una foresta progettata nel centro della città. L’idea degli ingegneri russi è quella di dare vita a un nuovo tipo di urbanistica ad alta densità in armonia con la natura.
La miniera a cielo nella zona industriale di Mirniy, in Siberia orientale, attualmente in disuso dal 2001, è il secondo scavo artificiale più profondo di tutto il pianeta, dopo quello di una cava di rame nello Utah. In Siberia e in Jacuzia (detta anche Repubblica di Sakha), dove durante l’inverno si raggiungono i 25 gradi sotto zero, opera Alrosa, un’impresa pubblica russa. Oggi in fase di privatizzazione per i suoi passivi miliardari, detiene il monopolio dell’estrazione dei diamanti e ne produce il 40 per cento a livello mondiale. Nella zona delle cave di diamanti e di oro sono nati piccoli villaggi dove si sono insediati i minatori russi, ucraini e siberiani, soprattutto giovani, che sfidano il clima rigido e che oggi potrebbero diventare i primi abitanti della città futuristica. Ma questo è solo uno dei molti progetti che negli ultimi anni hanno immaginato villaggi interi racchiusi in strutture geometriche, dove tutto è contenuto in un gigantesco involucro autosufficiente.
Come nel caso dell’enorme piramide proposta per New Orleans, che dovrebbe sorgere sul fiume Mississippi. Un’idea che ha suggestionato anche diversi registi e scrittori, dalla cui immaginazione sono scaturiti film come The Truman Show o la sua parodia nel lungometraggio dei Simpson, così come è oggetto di trame fantascientifiche. L’ultimo romanzo di Stephen King, The dome, è dedicato per esempio di una cittadina ricoperta da una cupola e il prossimo anno diverrà una serie televisiva prodotta da Stephen Spielberg. Tra i progetti per le città futuristiche c’è anche quello di Masdar City. Letteralmente «La città sorgente», sorgerà ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti. Progettata dallo studio di architettura britannico Foster and Partners, Masdar City sarà totalmente autonoma da un punto di vista energetico grazie al fotovoltaico. Abbattendo a quota zero le emissioni di anidride carbonica e la produzione di rifiuti. Si estenderà su una superficie di sei chilometri quadrati, a 30 chilometri a est da Abu Dhabi vicino all’aeroporto internazionale di Abu Dhabi.
A farsi carico dell’iniziativa la società Abu Dhabi Future Energy Company (ADFEC), presieduta dallo sceicco Mohammad bin Zayed Al Nahyan. Il progetto è stato avviato nel 2006 e ci vorranno dieci anni per completarlo. Masdar City – progetto da 22 miliardi di dollari voluto dalla compagnia energetica Masdar – è una realtà metropolitana futuristica che sarà completamente chiusa alle auto a benzina. Al loro posto circoleranno circa 2.500 navette a emissioni zero, che effettueranno 150.000 itinerari al giorno. L’energia sufficiente a mantenere la città sarà garantita da impianti fotovoltaici, eolici e termali che faranno risparmiare, nei prossimi 25 anni, oltre due miliardi di dollari di petrolio. La città ospiterà almeno 50.000 persone, 1.500 imprese e il Masdar Institute of Science and Technology, un’università che sarà realizzata in collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology e dedicata esclusivamente allo studio e alla ricerca nel campo delle energie rinnovabili.
(Pietro Vernizzi)