La Corte Costituzionale mette in guardia sul cosiddetto Curriculum dello Studente, ovvero quel documento che riassume l’intero profilo scolastico degli alunni e tutte le informazioni concernenti il suo percorso, oltre che le varie certificazioni conseguite e le attività extrascolastiche: secondo l’organo di garanzia che ha sede presso il Palazzo della consulta, questo documento che a partire dall’anno scolastico 2020/21 sarà allegato al Diploma conseguito al termine dell’esame di Stato rischia di diventare in un certo senso poco equo dal momento che potrebbe favorire i più ricchi. Vediamo di seguito perché.
L’allarme a proposito del Curriculum dello Studente è stato lanciato da Giancarlo Coraggio, presidente della Corte Costituzionale, durante la conferenza stampa in cui è stata presentata la relazione annuale: “II Curriculum Vitae da valutare nell’ambito dell’esame di maturità e che dal mese di aprile è entrato in vigore quest’anno accademico suscita qualche giusta preoccupazione” ha spiegato l’80enne magistrato napoletano che ha acceso i riflettori su quelli che, a suo dire, sarebbero i problemi in merito alle diseguaglianze, avvantaggiando così gli studenti ma anche le famiglie più facoltose che potrebbero mandare all’estero i figli.
CURRICULUM DELLO STUDENTE, ALLARME DELLA CONSULTA: “PUO’ FAVORIRE I RICCHI”
Ad ogni modo, i rilievi evidenziati dal numero uno della Corte Costituzionale in merito al Curriculum dello Studente sono stati mitigati dallo stesso Coraggio che, a proposito della novità riguardante l’anno scolastico in corso, ha pure aggiunto di avere piena fiducia in Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione: “Sono sicuro che è consapevole dei problemi esistenti e saprà affrontarli” ha chiosato a margine del suo intervento. Vedremo ora nei prossimi giorni se e come questo comunque innovativo strumento, che ha sia valore formativo sia educativo, verrà modificato in vista dell’esame di Stato.
Come è noto, il Curriculum dello Studente è importante per la Commissione esaminatrice anche per lo svolgimento dello stesso colloquio in programma al termine dell’esame di Stato del II° ciclo: la sua introduzione si articola in tre fasi (abilitazione di docenti e insegnanti, consolidamento pre-esame, consolidamento post-esame) in modo che il documento sia disponibile per la Commissione e compilato in ogni sua parte. Una volta concluso l’esame, le scuole lo collegheranno in maniera univoca al diploma di maturità mediante il numero di riferimento identificativo di questo. Infine questo CV viene messo a disposizione degli stessi studenti sull’omonima piattaforma assieme al Supplemento Europass.