Custodia cautelare, pronto il piano Nordio che potrebbe modificare i criteri che vengono utilizzati per stabilire la carcerazione preventiva dei soggetti che sono ancora in attesa di giudizio. La proposta del ministro è stata quella di utilizzare le ex caserme dismesse, che verranno riqualificare per accogliere la grande quantità di persone che attualmente è detenuta nei penitenziari a causa dei provvedimenti che ancora non sono definitivi. Una soluzione che potrebbe contribuire a contrastare il fenomeno del sovraffollamento e allo stesso tempo rivedere i criteri con i quali verrebbe definita la condizione di chi ancora non è stato condannato.
Come sottolineato anche da Nordio, uno su quattro tra tutti i detenuti presenti nelle carceri italiane è sottoposto a custodia cautelare, e questo è il sintomo di un sistema che si è rivelato fallimentare che va modificato, offrendo alternative concrete. Per attuare il progetto servirà però molto tempo, visto che la priorità ora è stata data alla riforma costituzionale della giustizia e soprattutto perchè la riqualificazione degli edifici ad ex uso militare o la costruzione di nuove strutture non è semplice e tutto dovrà passare dall’approvazione del Mef che ne dovrà stabilire l’ammissibilità in termini economici.
Piano Nordio per lo spostamento dei detenuti in custodia cautelare, ex caserme come alternativa al carcere
La modifica alle modalità di custodia cautelare, il provvedimento che attualmente impone il carcere preventivo anche a chi è in attesa di sentenza definitiva, potrebbe passare dalla riqualificazione delle ex caserme come strutture per ospitare soggetti colpiti. Il piano Nordio infatti prevede lo spostamento di una parte di tutti questi detenuti, che costituiscono quasi il 25% del totale, in luoghi alternativi ai penitenziari, arginando anche l’emergenza sovraffollamento. Il progetto inizialmente era quello di creare nuove carceri negli istituti ex militari ma, analizzato da vari esperti, era risultato non sostenibile economicamente.
Come già esaminato dal Mef in via preliminare infatti, i costi sarebbero stati eccessivi, soprattutto perchè molti di questi edifici andrebbero ristrutturati da cima a fondo con interventi che dovrebbero garantire anche la sicurezza. Tuttavia per ospitare soggetti che non necessitano delle stesse misure dei condannati in via definitiva, potrebbe rappresentare una valida opportunità.