Ci sono stati importanti progressi tecnologici per le case automobilistiche tedesche. Resi possibili, però, dall'industria cinese
STOCCARDA – Dopo una serie di notizie preoccupanti dal settore automotive tedesco, che vede fatturato e profitto in discesa, ci pensa il professor Dudenhöffer a dare un po’ di speranza. Secondo il direttore del centro di ricerca Ferdi Research GmbH di Bochum, il recente Autoshow di Shanghai potrebbe indicare che il tempo delle bastonate è finito e le cose potrebbe migliorare. Le nuove architetture presentate dalle case tedesche sarebbero infatti “state-of-the-art”, in linea con i principali competitor.
La nuova architettura di Bmw, ad esempio, si basa su uno schema a quattro zone, gestite da altrettanti “supercervelli” collegati da autostrade dati ad alta velocità. A seconda dello stato del veicolo (guida, parcheggio, carico, upgrade), le modalità di alimentazione intelligenti disattivano le utenze quando non sono in uso. Il risultato? Un miglioramento dell’efficienza energetica del 20%.
Restando sempre nel Sud della Germania, Mercedes sarà la prima casa automobilistica a condurre un test su pista con un veicolo elettrico equipaggiato con una batteria allo stato solido. Anche se non si tratta di una prova su strada pubblica, il semplice fatto di installare una batteria di questo tipo su un’auto e guidarla rappresenta un traguardo che fino a poco tempo fa sembrava irraggiungibile. Per anni, il settore è stato dominato da proclami e promesse sulle batterie allo stato solido, dando l’impressione che i costruttori fossero più impegnati a scrivere comunicati stampa che a sviluppare la tecnologia. Ora, finalmente, queste batterie sono uscite dai laboratori e hanno toccato l’asfalto.
La tecnologia nel settore automobilistico sembra ormai convergere: software, intelligenza artificiale e connettività stanno diventando standard condivisi. In termini di rapporto qualità/prezzo, pare che il parametro “qualità” sia ormai alla portata di numerosi costruttori, lasciando al prezzo il compito di fare la differenza competitiva.
Secondo la rivista austriaca “Industriemagazin”, i recenti progressi tecnologici sarebbero stati resi possibili soprattutto grazie alla collaborazione con l’industria cinese, oggi in pole position. Un caso emblematico è quello di Volkswagen, il cui modello di sviluppo sarebbe in fase di trasformazione: l’innovazione avviene ormai in Cina, per il mercato cinese e con produzione in loco. La metamorfosi dei cinesi da imitatori a punto di riferimento è stata sorprendentemente rapida!
Continua nel frattempo la saga Commerzbank-Unicredit. Poco prima dell’assemblea degli azionisti di Commerzbank tenutasi il 15 maggio a Wiesbaden, il Ceo di Unicredit Andrea Orcel ha alzato i toni nel contesto di una potenziale acquisizione, criticando i risultati trimestrali della banca tedesca e la gestione della Ceo Bettina Orlopp.
Pur riconoscendo il miglioramento del piano strategico presentato a febbraio e l’aumento del valore delle azioni – da cui anche Unicredit ha tratto beneficio – Orcel ha espresso insoddisfazione per le performance complessive della banca. Questo nonostante la Commerzbank abbia registrato nel primo trimestre un utile in crescita del 12%, raggiungendo 834 milioni di euro, il miglior risultato dal 2011. Secondo Orcel, il buon risultato sarebbe però da attribuire a fattori straordinari non ripetibili.
All’assemblea degli azionisti di Commerzbank, la possibile acquisizione da parte di Unicredit ha dominato il dibattito. L’assenza di Unicredit, ora principale azionista, non è passata inosservata, ma è stata interpretata come un segnale di distensione. I sindacati, in particolare Ver.di, hanno ribadito la necessità di mantenere l’indipendenza dell’istituto, mentre i dipendenti della sede di Düsseldorf hanno protestato con un cartello satirico che raffigurava i galli contro i romani, con riferimento alla saga di Asterix e Obelix. L’intenzione del management di tagliare 3.900 posti di lavoro incontra naturalmente la forte opposizione di dipendenti e sindacati.
Cosa combina nel frattempo il nuovo Esecutivo? Nella sua prima dichiarazione di governo, il nuovo Cancelliere Friedrich Merz ha avviato un dibattito sull’orario di lavoro in Germania. È necessario uno “sforzo enorme” da parte di tutti per rendere il Paese di nuovo competitivo. Per riuscirci occorre lavorare “di più e soprattutto in modo più efficiente”. Parafrasando Jeff Bezos, “puoi lavorare a lungo, duramente o in modo intelligente, ma non puoi scegliere solo due di queste tre cose”.
Tuttavia, come detto, il prezzo sembra essere l’elemento decisivo: se i competitor sono ormai in grado di fare prodotti di qualità equivalente, ma a un costo decisamente inferiore, la competizione risulta impossibile. Questo il problema che il nuovo Governo dovrà cercare di risolvere.
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