Il governo Draghi non avrà alcun problema anche con il M5s fuori dall’esecutivo: non ha dubbi Dario Galli. Intervenuto ai microfoni di Coffee Break, l’esponente della Lega è tornato sulla pace tra Grillo e Conte: «Tra persone di 60-70 anni quando si arriva all’insulto pubblico personale è difficile che la cosa possa essere messa sotto il tappeto. Penso che sia una puntata di una telenovela, ma ne vedremo delle altre».
Nel corso del suo intervento, Dario Galli ha acceso i riflettori sulle cause del caos all’interno del mondo pentastellato: «La lite è stata fatta su questo presunto Statuto, ma non si parla di concetti o di politica. E’ una questione difficile da capire all’esterno, se non analizzando il carattere dei due personaggi in questione».
DARIO GALLI IN TACKLE SUL M5S
Come già accennato in apertura, Dario Galli ha spiegato che il premier Draghi non ha di che preoccuparsi a proposito dell’eventuale fuoriuscita del Movimento dal governo: «Come con Tap e Tav, il Movimento 5 Stelle sulla giustizia si adatterà pur di restare lì. Ma merita una considerazione il fatto è che il M5s alla Camera e al Senato sono arrivati con 230-240 parlamentari nel 2018, oggi invece sono poco più di 160. Estremizzando, se il M5s esce dal governo, alla Camera non cambia nulla: la maggioranza è più che sufficiente e abbondante. Draghi sa fare i conti meglio di altri, queste cose le ha ben chiare. Per i prossimi 18 mesi il concetto sarà questo: Conte e Grillo facciano quello che vogliono, in questo momento il peso politico del Movimento 5 Stelle è quello che è, i numeri sono questi».