CHI È DARIO MASSA?
Dario Massa è un vero e proprio nerd d’eccellenza. Fin da piccolo ha sempre sognato di diventare un giorno un game designer, ovvero di occuparsi dell’aspetto grafico dei videogiochi, ed è riuscito ad entrare pian piano nel settore grazie al lavoro svolto per anni nell’enigmistica ed altri eventi ludici, come quiz, giochi all’aperto realizzati durante le feste comunali e via dicendo. Approda invece al mondo dei giochi da tavolo, ci fa sapere il sito del Lucca Comics and Games, solo tre anni fa. Da quel momento in poi però Dario inizia a lavorare con le case editrici e sviluppa Peter and the Grown Ups, Links, Tiè, Too Much ed altri giochi popolari, ma anche i più recenti Dogma e Squillo City. Come scopriamo dai suoi profili social, Dario è nato a Bacoli, in provincia di Napoli, ed ha studiato all’Università Federico II della città partenopea. Non è nuovo nemmeno al mondo della televisione e non solo perchè a partire da oggi, martedì 7 gennaio 2020, sarà fra i concorrenti de La Pupa e il Secchione e viceversa. Massa infatti ha partecipato anche a Ciao Darwin 8 per la squadra Influencers.
DARIO MASSA, UN NERD A LA PUPA E IL SECCHIONE
Di fronte alla domanda ‘Cosa vuoi fare da grande?’, Dario Massa non ha mai avuto alcun dubbio. “Quello che inventa i giochi è sempre stata la mia unica risposta”, dice sul sito Docety, svelando di aver coltivato la sua passione per i videogiochi fin da bambino, iniziando ad inventare varianti del nascondino. “Cambiavo le regole dell’acchapparello, facevo le cacce al tesoro. Poi giocavo a Super Mario 64, cominciavo pure a fare i videogiochi e poi, crescendo, ho capito che con i videogiochi inventi meno perchè c’è un team di cento persone, una catena di montaggio”, sottolinea a Unicodelab. E’ diventato così autodidatta, visto che all’epoca non esistevano in italia delle scuole specialistiche, e così ha potuto testare e sperimentare di persona diversi tipi di gioco. “Sono partito con l’enigmistica, progettando cruciverba, rebus ed enigmi di vario tipo per associazioni, enti e fiere”, dice ancora, per poi passare ai giochi da tavolo e alle Escape Room e diventando due anni fa docente di Game Design, un modulo finanziato con i fondi europei e che gli ha permesso di essere partecipe di un progetto di inclusione e innovazione di studenti delle medie e delle elementari.