Piercamillo Davigo difende il meccanismo della giustizia disciplinare dei magistrati, che non ritiene affatto flebile. «È certamente la più rigorosa tra tutte quelle della pubblica amministrazione. Io ho visto punire fatti che in altre amministrazioni non verrebbero mai puniti e ci sono regole abbastanza rigide. Forse in alcuni casi sono così dure che possono comportare a indulgenza per evitare di mandare a casa persone che non lo meritano», dichiara a DiMartedì su La7. Quindi, cita il caso Luca Palamara: «Gli è stata inflitta la rimozione dall’ordine giudiziario, ma non le ha fatte da sole queste cose. C’erano due politici e i partiti non hanno detto nulla. Nessun sistema è perfetto, ma c’è più rigore che altrove». A proposito del conflitto tra giustizia e politica, Davigo alza i toni con il giornalista Marco Frittella presente in studio: «Pacificare il rapporto vuol dire lasciarli rubare? Io ho avuti 36 procedimenti, ma non mi sono mai scomposto. Se sei innocente non ti capita niente».
Quindi rilancia: «Io ho visto un sacco di gente che dopo la condanna ha cominciato una folgorante carriera politica. Ho visto miei imputati condannati diventare deputati dopo che la condanna è diventata definitiva. Le devo fare dei nomi? Gianstefano Frigerio è stato arrestato il giorno in cui si inaugurava il Parlamento e in 5 anni non hanno trovato un giorno per dichiararlo decaduto, benché fosse interdetto dai pubblici uffici».
DAVIGO “GIUDICI INFALLIBILI SOLO SE ASSOLVONO”
Dunque, Piercamillo Davigo spiega che quello che contesta alla politica è «non saper prendere le distanze da chi tra loro è stato condannato in maniera inoppugnabile». C’è poi la delicata questione della pubblicazione degli atti: «Oggi c’è divieto, ma siccome si paga solo 124 euro facendolo le testate li pubblicano. Allora sarebbe meglio non punirli, così almeno possiamo chiedere dove hanno preso i verbali». Non mancano ulteriori attacchi alla classe politica nel corso del suo intervento a DiMartedì: «In Italia il costo delle opere pubbliche è mediamente il doppio che nel resto d’Europa. Non bisogna inventarsi gli scandali, basta scavare da qualche parte per scoprirli. Poi arrivano i magistrati e i prezzi crollano». E quando Antonella Boralevi tira in ballo la questione della responsabilità penale dei magistrati, Davigo attacca: «Bisogna capire che cosa hanno sbagliato. Io vorrei sapere perché pensate che i giudici siano infallibili solo quando assolvono. Non è così».