“Il lato oscuro del Forum di Davos”: è questo il programmatico titolo di una inchiesta realizzata di recente del “Times” e che ha raccontato cosa accade tra le Alpi svizzere in concomitanza del World Economic Forum, organizzato dall’omonima fondazione e che da 50 anni, nei pressi di una delle più rinomate località sciistiche elvetiche, riunisce i principali esponenti della politica e dell’economia internazionale. Ma cosa c’è dietro questa facciata istituzionale e laccata? Quattro giorni di festini sfrenati, cene molto più che eleganti, ma anche prostituzione e tutta una serie di vizi per divertire dei “miliardari di mezza età”, in un contesto peraltro dove la percentuale di uomini è elevata e dove la parola d’ordine sembra essere la misoginia e la mancanza di limiti. Infatti tra capitani d’industria, conferenzieri, esperti di economia, insigni filosofi e una umanità varia ed eventuale le donne non sono bandite o quasi. Colpa anche, secondo l’inchiesta realizzata dal “Times” in collaborazione con Channel 4, di feste decisamente osé e un “ambiente tossico” per il gentil sesso.
“DAVOS, IL LATO OSCURO DEL FORUM”: INCHIESTA SVELA FESTE, PROSTITUZIONE E MISOGINIA
Infatti pare che la consueta quattro giorni del Forum Economico di Davos nasconda un lato, nemmeno poi così tanto segreto, da Sodoma e Gomorra, e in cui la promiscuità rappresenta quasi la faccia speculare di conferenze, workshop e seminari decisamente seriosi e a volte anche noiosi. Basti pensare alle testimonianze di alcune donne d’affari (che rappresentano solo il 25% totale del pubblico dell’ultima edizione) prese di mira da uomini in libera uscita e “anche con atteggiamenti predatori” ed è paradossale notare che in questo tempio della misoginia viene candidamente consigliato alle rappresentanti del gentil sesso di non partecipare da sole a determinati meeting. Non solo: al WEF di Davos si danno appuntamento tanti strani figuri che operano nel mondo del sesso a pagamento dato anche che tra le Alpi svizzere la prostituzione è ancora legale (senza contare quanto possa essere umilianti per le donne presenti la partecipazioni istituzionalizzata di “squillo”): inoltre dall’inchiesta realizzata dai due media britannici è emerso pure come una delle raccomandazioni che viene rivolta alle donne, e questo diventa ancora più assurdo in un’epoca di #MeToo, è di stare attente alle aggressioni dato che qualcuno potrebbe credere più al molestatore che a loro… Ovviamente molte delle testimonianze raccolte sono anonime e pare che nel corso del Forum vengano replicate, ma in maniera più spinta (perché i protagonisti fanno tra di loro comunella e si sentono intoccabili), le stesse dinamiche sessiste e di umiliazione delle donne che si consumano in tanti altri contesti sociali.