• Iscriviti alla Newsletter
  • Accedi
  • Registrati
IlSussidiario.net
  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net
IlSussidiario.net
  • Video
  • Cronaca
  • Politica
  • Sanità
  • Economia
  • Sport
  • Turismo
  • Chiesa
No Result
Vedi tutti i risultati
  • Video
  • Cronaca
  • Politica
  • Sanità
  • Economia
  • Sport
  • Turismo
  • Chiesa
IlSussidiario.net
No Result
Vedi tutti i risultati
IlSussidiario.net
No Result
Vedi tutti i risultati

Home » Economia e Finanza » Borsa e Spread » DAZI & POLITICA/ I conti sbagliati di chi vuole un’Ue aggressiva con gli Usa

  • Borsa e Spread
  • Economia Internazionale
  • Economia UE
  • Economia e Finanza

DAZI & POLITICA/ I conti sbagliati di chi vuole un’Ue aggressiva con gli Usa

Le borse europee hanno chiuso in profondo rosso ieri. Nel caos dei dazi l'Ue sembra essere già in qualche modo sconfitta

Paolo Annoni
Pubblicato 8 Aprile 2025
Ansa

Ansa

Ieri per qualche minuto è sembrato che le borse europee, partite malissimo, potessero chiudere in positivo. A metà pomeriggio si era infatti diffusa l’ipotesi che Trump potesse sospendere le tariffe; la smentita, arrivata a stretto giro, ha fatto chiudere le borse europee, quella di Milano inclusa, con cali del 5%. Diverso è stato il caso dei principali indici americani; l’S&P 500 ha chiuso con un calo minimo (-0,2%), mentre il Nasdaq ha chiuso in positivo.


Inflazione USA: calo al 2,3% ad aprile, minimo dal 2021/ +0,2% mensile, uova -12,7%, core CPI stabile 2,6%


La notizia di un possibile rinvio dei dazi sembrava avverare una narrazione che da qualche giorno si è diffusa in Europa. Secondo questa narrazione, Trump sarebbe alle corde, starebbe per essere abbandonato dai principali collaboratori e sarebbe già politicamente finito perché la decisione sui dazi è stata fallimentare. In questo racconto si chiede all’Europa di affondare il colpo con una decisione forte sui dazi per costringere Trump a invertire la rotta.


Trump revoca tutte le sanzioni alla Siria: “così tornate grandi”/ Perché USA ‘apre’ ai jihadisti di Al Sharaa


Invece non solo ieri sera non si era dimesso nessuno, ma il Presidente americano, in una conferenza stampa con Netanyahu, spiegava che i partner commerciali dell’America non vogliono finire nelle mani della Cina e preferiscono stare in quelle dell’America, minacciava la Cina di dazi aggiuntivi del 50% e chiariva che ci possono essere trattative in cui i Paesi colpiti mettono sul piatto offerte che non si limitano ai dazi; ribadiva che questa è un’opportunità unica e irripetibile per l’America per ridefinire i commerci globali. Riguardo all’Europa specificava che essa dovrà comprare energia americana perché ne ha bisogno.


Israele, Netanyahu: “Nessuna tregua a Gaza”/ Russia, Cina e UK bocciano piano USA, Doha tenta la mediazione


Nessuna marcia indietro, quindi, nonostante il crollo dei listini e i timori di recessione. Ieri mattina è successa un’altra cosa; lo “spread” è salito ai massimi degli ultimi quattro mesi senza che sia passata una settimana dall’annuncio dei dazi. Non si sono nemmeno ancora avverate le speranze di chi vorrebbe un’Europa assertiva per mettere al tappeto Trump.

Il caos finanziario produce in Europa cose che non vengono prodotte in America come, per esempio, lo “spread”. Immaginiamo qualche mese in queste condizioni con lo spread ai massimi degli ultimi anni, invece che degli ultimi mesi, e chiediamoci cosa questo produrrebbe in Germania o in Francia. La prima impegnata a usare lo spazio fiscale per salvare la propria industria e la seconda a salvare i suoi traballanti conti pubblici.

Il caos dei dazi produce in Europa fratture politiche tra chi, per esempio, vuole colpire il whiskey americano e chi invece teme che gli Usa possano rispondere con dazi sul vino del 200%. Senza l’aiuto della Fed, nel 2008 e nella crisi dei debiti sovrani, nessuno sa cosa sarebbe accaduto all’euro. La valuta di riserva globale, quella con cui si compra petrolio, gas e metalli non è l’euro ma il dollaro.

La volontà dei partner commerciali americani di “non finire nelle mani della Cina” è per Trump motivo di ottimismo. È sorprendente perché, fino a prova contraria, solo l’America sta introducendo contro la Cina dazi punitivi. Il Presidente americano probabilmente avverte che non è più possibile stare dentro il dollaro e commerciare con Washington e allo stesso tempo avere i canali aperti con la Cina.

Intanto qualcuno avanza l’idea di scaricare il debito pubblico americano per forzare la mano a Trump. Nel caos finanziario che seguirebbe è inevitabile chiedersi dove andrebbe lo spread e chi comprerebbe la valuta di un Paese frammentato politicamente, senza esercito, senza indipendenza energetica, senza materie prima e senza valuta di riserva.

L’Europa ha perso la sua guerra quando ha deciso di risolvere la crisi del 2011 a colpi di austerity e compressione della domanda interna, quando ha chiuso i suoi reattori, è il caso tedesco, quando ha abbracciato una transizione energetica ideologica impedendo qualsiasi attività estrattiva e quando ha lasciato la Commissione libera di imporre regole e tasse alle imprese europee. In questi stessi mesi l’Europa abbandona ogni velleità di mercato unico lasciando che la Germania decida in autonomia che le regole fiscali europee non valgono più.

La guerra dei dazi non è finita e fa male a tutti. All’Europa, però, fa più male che agli Stati Uniti che oggi si rivolgono direttamente alle imprese europee e asiatiche offrendo tasse basse, pochissime regole, nessun obbligo di transizione, prezzi energetici ai minimi globali e un mercato interno ricco. Il prossimo conflitto, se la guerra prosegue, sarà tra i Governi europei e le proprie imprese. I primi cercheranno di impedire alle seconde, prima con le buone e poi con le cattive, di esaurire la propria flessibilità finanziaria investendo negli Usa.

Prima di andare alla guerra finanziaria con gli Stati Uniti, mentre si fa quella vera alla Russia, con le sue seimila testate nucleari, forse sarebbe il caso di fare un’analisi realistica dei rapporti di forza.

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI

Tags: Donald TrumpRecessione

Ti potrebbe interessare anche

Ultime notizie di Borsa e Spread

Ultime notizie

Gli archivi del canale di Borsa e Spread

ilSussidiario.net

il Quotidiano Approfondito con le ultime news online

  • Privacy e Cookies Policy
  • Aiuto
  • Redazione
  • Chi siamo
  • Pubblicità
  • Whistleblowing
  • MOG 231/2001
  • Feed Rss
  • Tags

P.IVA: 06859710961

No Result
Vedi tutti i risultati
  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net

Ben Tornato!

Accedi al tuo account

Password dimenticata? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Accedi

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.

Accedi
No Result
Vedi tutti i risultati
  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net