Anche l'UE sospende i contro-dazi agli USA dopo lo stop del Presidente Trump: “via ai negoziati, verso azzeramento tariffe per stabilità economia”
DOPO LO CHOC-TRUMP ANCHE L’UE CONGELA I CONTRO-DAZI: LA SCELTA DI VON DER LEYEN VERSO I NEGOZIATI (DIRETTI CON TRUMP?)
Nonostante il “boom” delle borse sia giunto ad effetto ritardato questa mattina, dopo l’annuncio choc del Presidente USA Donald Trump sulla sospensione di tutti i dazi (a parte la Cina), anche l’Europa tira un respiro di sollievo e ufficializza già da oggi il pieno congelamento dei contro-dazi approvati ieri e in vigore dal prossimo 15 aprile 2025. La Casa Bianca mira ad approfondire i negoziati sula riduzione dazi e/o azzeramento di tutte le tariffe reciproche, e così punta anche l’Unione Europea con l’annuncio della Presidente Ursula Von der Leyen giunto ad apertura delle Borse.
Dopo aver preso nota della svolta giunta ieri sera poco prima delle 20 ora italiana, Bruxelles conferma la sospensione del programma di contro-misure messe in campo per rispondere ai dazi al 20% fissato il 2 aprile 2025 scorso (esteso in 3 fasi, la prima da metà aprile, la seconda da metà maggio e l’ultima ad inizio dicembre): in attesa di concludere l’adozione dei contro-dazi UE, «che hanno ottenuto il forte sostegno dei nostri Stati membri, le sospenderemo per 90 giorni» spiega ancora Von der Leyen nel suo comunicato via X.
In caso di negoziati soddisfacenti, equi e positivi, la guerra commerciale verrà sospesa definitivamente: viceversa, la leader della Commissione Europea lancia il monito a Washington, «entreranno in vigore le contro-misure», lasciando così tutte le opzioni ancora sul tavolo delle trattative. Von der Leyen invita così a negoziare, direttamente con la Presidenza Trump, anche se al momento – oltre ad approfondire altri colloqui in videoconferenza con i rappresentanti della Cina (scoop oggi della Reuters in merito alla viceocall tra il commissario UE al Commercio Sefcovic e il Ministero del Commercio di Pechino) – non sono ancora previsti incontri o videoconferenze con gli USA.
We took note of the announcement by President Trump.
We want to give negotiations a chance.
While finalising the adoption of the EU countermeasures that saw strong support from our Member States, we will put them on hold for 90 days.
If negotiations are not satisfactory, our…
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) April 10, 2025
GLI SCENARI CHE SI APRONO DOPO LO STOP PER ORA DEI CONTRO-DAZI SUI PRODOTTI AMERICANI
La piena stabilizzazione dell’economia globale resta l’obiettivo primario dei 27 Stati UE, conclude Von der Leyen nel considerare la “guerra” dei dazi congelata da Trump come una notizia certamente positiva: serve arrivare all’accordo sulle tariffe zero a zero tra USA e UE, ma non sarà una trattativa semplice specie perché i rapporti preliminari fra la Presidente della Commissione e il tycoon sono notoriamente ai minimi storici.
Per questo la missione di Giorgia Meloni il prossimo 17 aprile 2025 a Washington dal Presidente americano rappresenta una grande occasione per l’Italia, sicuramente, ma anche per il resto della UE – al netto delle frizioni manifestate in Francia da Macron, “geloso” politicamente dal dialogo privilegiato tra Italia e Stati Uniti. I dazi sono tasse, ripete Von der Leyen cercando di convincere l’alleato americano a ridurre il più possibile il tariffario: serve condurre negoziati costruttivi per tutti, privilegiando «il funzionamento del commercio e delle fondamentali catene di approvvigionamento».
Mentre Trump fissa dazi solo alla Cina con un rialzo choc del 125%, la sospensione delle altre tariffe contro il resto del mondo vede un periodo di tre mesi per lanciare i negoziati coi singoli Paesi: in una intervista odierna alla CNBC, il direttore del National Economic Council della Casa Bianca, Kevin Hassett, sottolinea la prossima strategia di Trump atta a ridurre i dazi sotto il 10% «solo se verrà offerto in cambio un accordo straordinario».
La strada migliore resta comunque trattare, come già l’Italia del Governo Meloni consigliava nelle ultime riunioni piuttosto “riottose” di altri Stati UE che invece puntavano alla “vendetta” commerciale diretta contro Trump. Occorre arrivare ad un’area di libero scambio con gli Stati Uniti, tenendo conto, e sfruttando pure, il fatto che il vero obiettivo degli USA era e resterà la Cina di Xi: ergo, niente contro-dazi, ma anzi azzeramento su industrie e libero scambio.