Il presidente del Censis Giuseppe De Rita parla della situazione del ceto medio in Italia, sempre più sfruttato da una politica senza visione del futuro
Giuseppe De Rita, presidente del Centro Studi investimenti sociali Censis, ha rilasciato una intervista a Repubblica nella quale esprime la propria opinione in merito alla situazione attuale in Italia, tra polemiche e rivolte nei confronti dei balneari, considerati approfittatori, e spiagge nelle quali manca sempre di più il ceto medio, che si considera la prima vittima di questo sfruttamento. Una sorta di disincanto da parte di una classe sociale che nonostante l’impoverimento a lungo termine, continua comunque poter godere di benefici economici rispetto al resto della popolazione, come la casa di proprietà e le vacanze.
“In Italia non ci sono crisi enormi“, afferma De Rita, aggiungendo: “Purtroppo non c’è una visione chiara del futuro, si va avanti alla cieca“, accusando non solo la politica, ma tutta la cultura moderna, ormai schiacciata sul presente e sulla nostalgia di ciò che non è stato. Fenomeno anche dimostrato in occasione della morte di Pippo Baudo, che ha scatenato una diffusa nostalgia, come un modo per apprezzare “ciò che è stato“, ma che non risolve nulla ma aiuta a vivere meglio.

De Rita: “Siti sessisti sono conseguenza di un presente vuoto e di una società incapace di provare emozioni autentiche”
Nell’intervista De Rita parla anche del governo e delle promesse sugli aiuti al ceto medio, che giudica come “furbo tentativo di aprire ad una svolta moderata per allargare il consenso”. Una critica anche a Giorgia Meloni, che definisce “Campionessa nel cavalcare l’onda dell’opinione corrente“, senza mai parlare di argomenti spinosi e con un occhio sempre attento ai sondaggi. Una forma di opportunismo, che è comunque comune a tutti i politici, che oggi devono parlare al ceto medio per consolidare il consenso, come accadrà prima o poi anche a Trump.
Tra i problemi ancora da risolvere in Italia, De Rita sottolinea in particolare la questione giovani e lavoro sottopagato, specialmente nelle classi di ceto medio basso, che sono costrette ad avere più occupazioni pur di guadagnare uno stipendio, e nel frattempo un’altra parte di ragazzi si fa mantenere dalla famiglia grazie alla ricchezza accumulata. Infine un commento sui siti sessisti, emersi dalle ultime inchieste, che dimostrano l’incapacità di provare emozioni autentiche, eliminate da una società che manca di profondità emotiva e porta alle perversioni.
