Alessandra Todde ha 60 giorni di tempo per fare appello contro la sentenza del Tribunale di Cagliari, che ha respinto il suo ricorso in merito alla procedura che potrebbe portare alla sua decadenza dall’incarico di Presidente della Regione Sardegna. Intanto si analizzano le ragioni della decisione.
La questione ruota attorno a un obbligo di legge: ogni candidato governatore è tenuto alla presentazione di un rendiconto elettorale, che non deve essere solo completo, ma anche tracciabile. Il documento, dunque, deve spiegare sostanzialmente come sono stati raccolti i fondi della campagna elettorale e come sono stati spesi.
Il tribunale ha stabilito che l’esponente M5S, sostenuta alle elezioni regionali dal campo largo, non ha presentato un rendiconto conforme alla legge, avendo fornito solo una lista generica di spese del comitato del Movimento 5 Stelle, senza distinguere le spese effettuate per sé da quelle per altri candidati. Pertanto, non è possibile risalire alla provenienza dei fondi né tracciarne l’utilizzo.
La questione è stata approfondita da Paola Pilia di Radiolina, con il giornalista Francesco Pinna de L’Unione Sarda, che hanno evidenziato le irregolarità riscontrate.
DECADENZA ALESSANDRA TODDE, L’ANALISI DELLE IRREGOLARITÀ
I fondi non sono tracciabili: sono arrivati da più fonti, ma non si capisce come siano stati usati. Ci sono poi movimenti PayPal opachi, riporta l’analisi giornalistica: sono stati rilevati 16 movimenti sul conto del comitato senza documentazione chiara. Il rendiconto di Alessandra Todde non specifica a chi si riferiscano le spese (se alla governatrice o ad altri).
Ma la legge richiede che ogni candidato abbia un conto corrente dedicato e un mandatario elettorale, cioè una persona incaricata di gestire i fondi, che deve garantire legalità e trasparenza. Nella fattispecie, su Radiolina è stato spiegato che il mandatario non avrebbe fatto il proprio dovere.
Alla luce di tutto ciò, il ricorso della governatrice sarda è stato respinto. Todde può fare appello, come preannunciato. Se anche il secondo grado confermerà le violazioni, rendendo definitiva la sentenza, il Consiglio Regionale dovrà dichiararne la decadenza. Non ci sarebbe alcun margine per valutazioni politiche: Alessandra Todde dovrà lasciare la carica di Presidente della Regione Sardegna, perché si tratterà di un obbligo legale.