Si torna sul giallo di Garlasco questa sera a Quarto Grado, con tutte le ultime novità in merito al caso di cronaca nera che ha maggiormente catalizzato l’attenzione in questi ultimi mesi. La nuova puntata del talk di Rete Quattro giunge a poche ore dalla chiusura della prima parte del maxi incidente probatorio, quello che aveva l’obiettivo di individuare eventuali tracce genetiche (non impronte), sui vari reperti conservati in questi 18 anni, fra cui anche la discussa spazzatura.
Scriviamo discussa perchè l’avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati, si è opposta all’apertura dello scatolone contenente i resti trovati nel cestino di Chiara Poggi, non essendo certo che esista un decreto di sequestro. Il Gip ha comunque proceduto all’analisi dei reperti ma l’avvocato dell’indagato ha preannunciato stamane a Mattino 5 News che procederà con la presentazione di un’istanza di annullamento.
DELITTO DI GARLASCO A QUARTO GRADO, TUTTE LE NOVITA’
In attesa di capire come evolverà la vicenda, al momento non sembrano esservi grandi prove nei confronti di Andrea Sempio, ricordiamo, unico indagando nel nuovo filone di indagini, di conseguenza ogni prova “schiacciante” che compare sui giornali e nei talk show quotidianamente, non sembra trovare una reale esistenza.
Al momento ad esempio c’è la questione dell’impronta 33, quella sul muro delle scale vicino al corpo di Chiara Poggi, che per la procura apparterrebbe a Sempio ma che l’intonaco dove si trovava la stessa impronta è stato consumato negli anni. C’è poi l’impronta 97F, che invece appare sull’altro muro sempre vicino alla scala, più una strisciata di sangue che una vera impronta. Per qualcuno si tratta delle due mani del possibile killer, ma resta l’assenza dell’impronta dei piedi, a meno che l’omicida non volasse, sottolinea qualcuno ironicamente.

DELITTO DI GARLASCO A QUARTO GRADO, DAL SANGUE SUL TELEFONO AL CONCORSO IN OMICIDIO
Un altro argomento di discussione di questa sera a Quarto Grado sarà probabilmente il telefono di casa Chiara Poggi, trovato con due schizzi di sangue che non erano stati accertati prima, e che compaiono sotto la cornetta: il dispositivo è stato però trovato con la cornetta a riposo di conseguenza il killer o qualcun altro l’ha riposizionata dopo aver ucciso la 26enne di Garlasco. C’è poi l’impronta 10, quella sulla porta di casa, che fino ad oggi non è mai stata attribuita ma che non appartiene né a Sempio né tanto meno a Stasi.
L’accusa sta cercando di trovare un’altra persona da collocare sulla scena del crimine, un secondo dna oltre a quello di Alberto Stasi, e fino ad oggi non vi sono grandi certezze anche perchè per la procura, Sempio sarebbe sulle unghie di Chiara Poggi e sul muro che porta alla cantina, ma la difesa respinge seccamente questa tesi, facendo fede alla perizia del dottor De Stefano dell’Appello Bis, che escludeva la compatibilità del dna sulla scena con quella dell’indagato. Se ne parlerà quindi questa sera, magari alla presenza di Massimo Lovati, legale di Sempio, mentre sicuramente non mancheranno i soliti opinionisti di Quarto Grado, leggasi Carmelo Abbate e il generale Garofano in primis.