A Mattino 5 News vi era il signor Giuseppe, padre di Andrea Sempio, unico indagato per quanto riguarda la nuova indagine su Garlasco
Mattino 5 News ha parlato con Giuseppe, il papà di Andrea Sempio. Le prime parole sono state sul 13 agosto del 2007, giorno dell’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, per cercare di comprendere dove fosse il ragazzo. “Cosa ricordo di quel giorno? Della mattina del 13 agosto 2007… io abitavo in un’altra casa, in via Ossini, in una palazzina al primo piano. Quella mattina ci svegliamo presto per il caldo, erano le 7:30-8:00. Poi si sveglia anche mia moglie e ha detto che usciva per fare la spesa e sarebbe andata a Gambolò perchè avevamo dei telecomandi che si rompevano spesso. Poi mio figlio ha detto che quando tornava la mamma sarebbe andato a Vigevano, poi verso le 10 è andato in libreria, erano le 10 meno qualcosa“.
Quindi ha continuato nel suo racconto: “Ho dato le chiavi a mio figlio e lui è andato in libreria. Mio figlio stava a casa con me e il cane. E’ impossibile che fosse uscito senza vederlo, se fosse uscite sarebbe passato davanti a me, per come era fatta la casa, era obbligatorio passarmi davanti”. Ricordiamo che inizialmente Andrea Sempio aveva detto di non essere certo che il padre Giuseppe fosse in casa quella mattina, una discrepanza quindi sulla ricostruzione di quanto avvenne il 13 agosto. Sul famoso scontrino di Vigevano, dopo essere andato in libreria, il padre di Andrea Sempio precisa: “Lui dice che quello scontrino non è un alibi, lo ha sempre detto. Come è andata? Quella volta è andata che dopo 3 o 4 giorni dall’omicidio io pulisco la macchina, mio figlio aveva 18 anni e non la puliva, trovo caramelle, scontrini di una birreria, caffè, un po’ di roba”.
DELITTO DI GARLASCO, PAPA’ ANDREA SEMPIO: “QUEL ‘NE ABBIAMO CANNATA UNA’ E’ ANDATA COSI’…”
E ancora: “Vedo questo scontrino qui, e dico a mia moglie che c’era lo scontrino del parcheggio di Vigevano in libreria e lei mi ha detto che dopo quello che è successo a Garlasco non si sa mai e lo ha messo via. Nell’intercettazione ‘ne ho cannata una’ riguarda le tempistiche di ritrovamento dello scontrino, abbiamo detto due cose diverse perchè non ci eravamo messi d’accordo su questa cosa, quindi abbiamo detto due cose diverse”.
Sulla frequentazione di Andrea Sempio nella famiglia di Chiara Poggi a Garlasco, il papà precisa: “La sorella di marco Poggi non la frequentava, lui aveva sempre rispetto quando andava in casa degli altri. Una volta si era messo seduto sul letto nella camera della ragazza e quando poi è entrata ha chiesto scusa. La casa la frequentava, la cantina non lo so, è una cosa che è uscita oggi, lui non mi diceva cosa andava a fare a casa di Marco, non è che mi doveva specificare tutto, per me andava bene basta che fosse rispettoso e stop”. Il padre di Andrea Sempio continua quindi a confermare la versione fornita da 18 anni a questa parte: possibile che realmente il ragazzo sia uscito senza essere stato visto?
DELITTO DI GARLASCO, PAPA’ ANDREA SEMPIO E IL SANTUARIO DELLA BOZZOLA
Ma Andrea Sempio ha mai frequentato il santuario delle Bozzole, quello che potrebbe essere legato all’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco? Il padre del ragazzo è tranchant: “Mio figlio alle Bozzole non se ne parla. Al di fuori di qualche Pasqua o Pasquetta dove andavi perchè c’era una sorta di festa del paese, l’ho portato anche io una volta…. Andare lì significava una bella giornata, belle persone, una cosa diversa, lui non andava a pregare nel santuario, non se ne parla di frequentare chiese”.
Si è parlato infine nell’intervista anche di Michele B, il ragazzo che si è tolto la vita, grande amico di Andrea Sempio: “Con Michele si sono visti fino alle medie, poi si sono incontrati quando c’è stata la festa delle leva visto che avevano la stessa età”. Invece sui biglietti trovati in casa dell’indagato con scritto ‘ho fatto delle cose orribili’, il padre spiega: “Il periodo in cui Michele si è purtroppo ha perso la vita ha perso un amico, era un bravo ragazzo, e lui questa cosa gli serviva per scaricarsi”.
DELITTO DI GARLASCO, PAPA’ ANDREA SEMPIO E LA FIGURA DI MICHELE B
In studio a Mattino 5 News fanno però notare una certa discrepanza fra le parole di Andrea Sempio, che ha detto di aver frequentato Michele B fino ai 18 anni, mentre il padre e l’avvocato Angela Taccia, specificano che l’indagato ha tenuto contatti con il giovane che si è suicidato solo fino alle scuole medie, visto che i due hanno poi preso percorsi di studi differenti, due scuole superiori diverse, perdendosi un po’ di vista. Resta da capire quindi se quello di Sempio sia solo uno sfogo dopo aver saputo della morte drammatica del suo caro amico o se semplicemente sia stata una rivelazione di poco senso, del resto il suo è uno sfogo con se stesso, non una dichiarazione resa in fase di interrogatorio.
La figura di Michele B è divenuta centrale nelle ultime settimane per due fatti rilevanti, a cominciare da una foto scattata alla Bozzola, come si evince dalla sua pagina Facebook. A colpire è stata però soprattutto una frase, una citazione dei Club Dogo, che dopo un’attenta analisi nascondere le parole in ebraico “Quella ragazza sa”. Parole che non possono far venire alla mente Chiara Poggi e un possibile collegamento fra il suo omicidio e il santuario di Vigevano, link tra l’altro da sempre sottolineato da Massimo Lovati, avvocato di Sempio. Vedremo se queste nuove indagini molto approfondite batteranno anche la pista di Michele: gli inquirenti non vogliono lasciare nulla al caso e lo stanno dimostrando.