E’ un documento molto interessante quello mandato in onda ieri sera dal programma di Rete Quattro, Quarta Repubblica, in merito al caso di Garlasco. Il talk condotto da Nicola Porro si è concentrato sulla figura del testimone Muschitta, uno dei tanti punti interrogativi di questa vicenda. Di fatto quell’operaio si presentò in caserma raccontando per circa tre ore cosa avesse visto vicino alla casa di Chiara Poggi, in via Pascoli, il giorno dell’omicidio, per poi ritrattare tutto dicendosi di essersi sbagliato e scusandosi con i carabinieri.
Muschitta confida alle persone a lui vicine di avere un peso, di sapere qualcosa sul delitto, di conseguenza gli viene consigliato di presentarsi dove va insieme alla moglie e alla sua direttrice. L’uomo racconta quindi che la mattina del 13 agosto 2007 si trovava a Garlasco per delle centrali idriche. Ha visto una bicicletta che procedeva a zig zag e a bordo vi era una ragazza con i capelli biondi a caschetto, con gli occhiali scuri, e nella mano destra aveva un piedistallo grigio con l’impugnatura tipo pigna, un arnese, tipo da camino.
DELITTO DI GARLASCO, LA TESTIMONIANZA DI MUSCHITTA SU STEFANIA CAPPA
E ancora: “Erano fra le 9:30 e le 10:00, poi entrando in via Pascoli ho visto un’auto di colore scuro. Non sono andato subito in caserma quel giorno – racconterà – poi ho visto che Alberto Stasi era stato arrestato e mi è venuto il rimorso, la ragazza assomigliava a Stefania Cappa”, la cugina di Chiara Poggi, assolutamente mai indagata nella vicenda dell’omicidio. Muschitta fu sentito per circa tre ore prima di una interruzione di un’ora e dieci minuti dove non è ben chiaro cosa sia accaduto, fatto sta che quando la testimonianza riprende alle ore 21:09, accade qualcosa di inspiegabile: Muschitta infatti prima conferma tutto, poi ritratta, dice di essere stato uno stupido e che si era inventato tutto.
Alle ore 21:22 il verbale viene chiuso e da quel giorno Muschitta viene ritenuto assolutamente inattendibile. Ma la storia non è finita visto che qualche ora dopo, lo stesso testimone viene intercettato mentre parla con il padre, raccontando appunto della sua testimonianza. Il papà cerca di rincuorarlo così: “Loro hanno fatto questo per proteggerti lo sai? Sono sicuro, magari altri testimoni convalidavano il fatto che quella persona non fosse lì ma da un’altra parte, allora saresti stato incastrato e per proteggerti hanno fatto fare quella roba lì”.
DELITTO DI GARLASCO, INTERCETTAZIONE FRA MUSCHITTA E IL PAPA’
E ancora: “Sono convinto che dal punto di vista pratico quell’informazione serve, tu non ti devi pentire di quello che hai fatto, l’importante è che tu hai detto quello che sapevi e che loro siano informati della cosa, se non è utile la butteranno nel cestino, la legge funziona se tutte le persone collaborano, ma tu hai detto la verità”, e Muschitta conferma: “Certo, io ho detto quello che ho visto, io vi racconto quello che ho visto”.
Nessuno ha più fatto approfondimenti su Muschitta, e l’operaio idrico non ha mai più voluto parlare con nessuno: dopo quell’episodio venne denunciato dalla famiglia Cappa per calunnia, poi assolto. Secondo alcuni non è da escludere che il testimone possa essere riascoltato nuovamente nel corso di questa nuova indagine dagli inquirenti, ma non essendo indagato potrà comunque “mentire” o comunque decidere di fare scena muta, ma chissà che non venga in qualche modo rincuorato da questo nuovo filone di inchiesta portato avanti dal top del top in quanto ad investigatori italiani. Riascoltarlo per chiarire una volta per tutte questa vicenda sarebbe molto utile anche perchè, come lo ha definito più volte l’avvocato De Rensis, di Alberto Stasi, Muschitta è “la persona inattendibile più precisa della storia”, visti i numerosi dettagli raccontati e che in qualche modo avrebbero trovato riscontro.