Tra le ultime attività di indagine sul delitto di Garlasco ci sono anche i blitz dei carabinieri a casa di Andrea Sempio, a Voghera, e dei suoi genitori, che vivono nella città dove è avvenuto l’omicidio di Chiara Poggi. Gli investigatori si sarebbero concentrati su appunti, documenti e sui cellulari nella disponibilità della famiglia, stando a quanto riportato da Iceberg, il programma di Telelombardia, che ha fornito ulteriori dettagli in merito a cosa è stato sequestrato nelle due abitazioni.
Ad esempio, da casa dei genitori dell’amico di Marco Poggi sono stati presi vecchi quaderni, diari, atti giudiziari e uno scontrino. Invece, ad Andrea Sempio avrebbero sequestrato chiavette USB, hard disk, cd, computer e vecchi telefoni.
Inoltre, è stata eseguita la copia forense dei loro cellulari (e di quella di alcuni amici). La perquisizione a casa di Andrea Sempio è durata oltre 10 ore, al termine della quale l’indagato è andato via con il suo legale senza rilasciare dichiarazioni.
“Da quel poco che so, sono molto interessanti i manoscritti e diari, potrebbero essere attinenti all’epoca. Dobbiamo capire in che modo e fino a che punto. Evidentemente è qualcosa che riguarda i fatti, altrimenti li avrebbero ritenuti carta straccia”, ha dichiarato Albina Perri, direttrice di Giallo, ospite in studio.
DELITTO DI GARLASCO, PARLA L’AVVOCATO DI ANDREA SEMPIO
Il programma Iceberg ha raccolto le dichiarazioni anche dell’avvocato Angela Taccia, legale di Andrea Sempio, che ha voluto fare alcune precisazioni, partendo dal presupposto che non sono stati in caserma né c’è stato un interrogatorio, inoltre l’attività che ha richiesto più tempo è stata la perquisizione informatica e dei dispositivi elettronici. Per quanto riguarda l’attività a Tromello, nel cui canale è stato trovato un martello, il legale ha chiarito che né il suo assistito né i suoi parenti hanno mai avuto casa lì o residenza, anche in affitto.
Inoltre, ha fatto notare che potevano dragare il torrente in qualsiasi momento. Non è mancata una nota polemica per il fatto che la perquisizione sia scattata poco prima dell’udienza dell’incidente probatorio, che non ha nulla a che fare con il blitz e la perquisizione.
Proprio per quanto riguarda il blitz dei carabinieri, l’avvocato Taccia ha spiegato che non è emerso nulla di rilevante, precisando che se gli inquirenti hanno in mano altro non lo sa e non lo può sapere fino a quando non sarà disponibile la discovery completa.