L'indagine di Garlasco e il dragaggio del canale di Tromello: cosa è stato rinvenuto? Nulla di rilevante ai fini del delitto
Emergono dei dettagli interessanti in merito al ritrovamento effettuato nel canale di Tromello, nell’ambito delle indagini investigative dei carabinieri sul delitto di Garlasco. Ma facciamo un breve passo indietro, riepilogando la storia. Il super testimone scoperto dalla trasmissione Le Iene ha parlato con gli inquirenti, riferendo che due donne, attualmente decedute, gli avrebbero raccontato di aver visto, la mattina del 13 agosto 2007 – giorno in cui la povera Chiara Poggi venne brutalmente uccisa – una delle cugine Cappa (sembrerebbe Stefania) gettare nel canale di cui sopra un borsone contenente della ferraglia vecchia.
Quel luogo sarebbe stato scelto perché dalla casa della nonna delle Cappa si poteva accedere facilmente allo stesso torrente, lungo circa 300 metri e profondo 50/60 centimetri. Una circostanza difficile da confermare, ma gli inquirenti, per non lasciare nulla senza spiegazione, hanno voluto comunque procedere, provando a dragare il canale alla ricerca dei presunti utensili gettati da una delle due Cappa.
DELITTO DI GARLASCO, “OGGETTI DI SECONDARIA IMPORTANZA”
Il forte sospetto è che potesse essere stata gettata l’arma del delitto, mai ritrovata, che potrebbe essere un martello, vista la profonda ferita alla testa della povera Chiara Poggi, quasi un buco di notevoli dimensioni. Ebbene, a dieci giorni esatti dal dragaggio (la perquisizione è avvenuta il 14 maggio scorso), Fanpage ha appreso tramite fonti investigative che ciò che è stato trovato nel canale sarebbe di “secondaria importanza”.
Di conseguenza, non sarebbe stato rinvenuto nulla di significativo in merito alle nuove indagini su Andrea Sempio, ricordiamo, per la terza volta indagato per l’omicidio di Garlasco. Fanpage spiega che, la sera del ritrovamento, era stato comunicato il rinvenimento di “oggetti potenzialmente utili” su cui andavano effettuati tutti gli accertamenti, ma attualmente non sembrano emergere elementi rilevanti. Nel torrente non è stato trovato alcun martello, arma che – come detto – sarebbe compatibile con le ferite di Chiara Poggi e che, soprattutto, risulterebbe scomparsa dalla casa della famiglia Poggi.
DELITTO DI GARLASCO, TROVATA UNA MAZZETTA NEL CANALE
Attenzione però: quando si indaga per omicidio, c’è una differenza importante tra un martello e una mazzetta. Il primo ha una punta lunga e dal diametro ridotto (e può avere anche la coda a forma di “uncino” per togliere i chiodi, come il classico martello da carpentiere), mentre la seconda ha una punta tozza e corta (uguale da entrambi i lati) ed è usata soprattutto nel campo dell’edilizia. Ebbene, secondo quanto emerso, sarebbe stata trovata una mazzetta, e soprattutto non appartenente alla famiglia Poggi.
Probabilmente, qualche inquirente ha mostrato il reperto rinvenuto ai genitori di Chiara, ricevendo un riscontro negativo. La sensazione, quindi, è quella di trovarsi di fronte all’ennesima “prova” presentata inizialmente in maniera sensazionalistica, ma che non porta a nulla di concreto. Lo stesso è accaduto, ad esempio, per l’impronta di Sempio trovata in casa di Chiara Poggi vicino alle scale, che nelle prime ore dalla diffusione della notizia sembrava la “pistola fumante”, ma che in seguito si è rivelata piuttosto fumosa.