Antonio De Rensis, avvocato di Alberto Stasi, ha parlato con Mattino 5 News stamane degli ultimi risvolti su Garlasco
L’avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, è stato ospite stamane negli studi di Mattino 5 News e come al solito ha rilasciato delle dichiarazioni tutt’altro che banali. Le prime parole sono state un commento sull’inattesa ispezione dei Ris nella casa di Chiara Poggi avvenuta ieri: “Io credo che questa ricognizione potrebbe portare ad una interpretazione diversa – racconta l’avvocato – ciò non significa che tutto fatto prima è sbagliato, ma potrebbero aggiungersi nuovi elementi”. Sull’utilizzo dei droni, l’avvocato di Alberto Stasi aggiunge: “Credo che volessero avere un quadro generale della casa per fare ulteriori valutazioni, ma io non so nulla”.
De Rensis ha continuato: “Io sono convinto che sulla scena vi fossero più persone, se l’indagine andrà come io spero potrebbero esservi altri avvisi di garanzia”. L’avvocato ha quindi commentato le parole di Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio – anch’egli in collegamento con Mattino 5 News – circa il fatto che Alberto Stasi ha mentito fin da subito, coprendo qualcuno: “L’ultima parte su Stasi non la condivido ma credo che in qualunque sogno di qualunque persona c’è sempre una parte di verità che bisognerà capire, chissà che non inizio a sognare anche io”.
DE RENSIS E IL GIALLO DEL 13 LUGLIO 2022: “CI VENNERO DATI I CD E…”
Poi ha rilasciato delle dichiarazioni un po’ criptiche: “Il 13 luglio del 2022 – ha aggiunto – sono uscito dal palazzo di giustizia alle 13:30 con la collega Giada Bocellari (storico legale di Stasi) con i cd avuti finalmente dalla nuova procura in cui sentivamo la voce di Sempio e che erano stati invece negati inspiegabilmente dalla vecchia procura: quel giorno non lo dimenticherò mai”. E ancora: “Quel giorno è accaduto qualcosa di molto importante che ho notiziato il giorno dopo alla procura e al momento opportuno racconterò quello che è successo, ma non è un sogno, ci sono testimoni, prove, e potrebbero esserci dei risvolti particolari. Io ci penso tutti i giorni, sono passati 3 anni, ma arriverà il momento in cui racconterò cosa è successo quel 13 luglio del 2022″.
Stefano Zurlo, giornalista de Il Giornale, commenta: “Io immagino che il dottor De Rensis abbia subito qualche pressione per non andare avanti, questa è una mia convinzione”. De Rensis si è poi soffermato sul suo rapporto con Massimo Lovati: “Io non la penso come lui ma ciò non significa che io lo stimo e sia gentile con lui che è una persona sempre garbata, educata e soprattutto un bravo avvocato”. E ancora: “Io conosco delle cose che non sono le stesse che conosce l’avvocato Lovati”.
DE RENSIS E I VESTITI SPORCHI TROVATI VICINO A GARLASCO
Sui vestiti sporchi di sangue trovati in un canale vicino a Garlasco pochi giorni dopo il delitto, che avrebbero dato degli esiti dubbi circa la presenza di sangue, De Rensis spiega: “Io credo che chiunque butti i vestiti li butti con i lacci slacciati, queste scarpe sembra siano state tolte frettolosamente proprio perchè sono state ritrovate ancora allacciate, non credo che i carabinieri le abbiano allacciate. Questo era un particolare su cui si sarebbe potuto riflettere e invece. Col senno di ieri, i carabinieri di oggi di Moscova, li mettevano lì e sarebbero andati a vedere le misure dei vestiti, le scarpe, le impronte, i carabinieri di Moscova avrebbero fatto delle indagini tradizionali… vediamo se a Stasi e Sempio vanno bene, a X vanno bene… le indagini normali”.
E ancora: “C’è stato un omicidio a Vigevano dove non succede mai nulla e tu non vuoi fare delle prove per vedere se questi cavolo di vestiti potrebbero appartenere a qualcuno? Si tratta di indagini tradizionali”, conclude l’avvocato. La questione dei vestiti è una delle tante vicende poco chiare in merito all’indagine di Garlasco, forse realmente quei capi sospetti ritrovati, ricordiamo, abbigliamento di marca sporco di rosso di taglie differenti, avrebbero dovuto essere analizzati meglio.