Il generale Garofano, ex comandante dei Ris, oggi consulente di Andrea Sempio nel caso di Garlasco, è stato come sempre ospite ieri sera di Quarto Grado. Il genetista era presente all’incidente probatorio di questi giorni ed ha spiegato cosa sia accaduto durante le “analisi”: “Abbiamo solamente proceduto al campionamento, con dei tamponi abbiamo raccolto le tracce biologiche, ma in questi giorni si è detto di maxi incidente probatorio, al di là della novità tecnica che è quello di estrarre il dna dagli acetati che non cambiano le paradesive, queste ultime sono gommose mentre gli acetati sono preferite perchè permettono di fare subito l’esame delle impronte papillari…”.
Secondo il generale Garofano fecero bene gli inquirenti dell’epoca a non porre troppa enfasi sulla spazzatura di casa Poggi: “Ragionando per logica su quattro cose, tre oggetti, per tutto il rispetto per l’indagine della procura, ma quegli oggetti danno l’immagine di una colazione, di una merenda, di qualche cosa che Chiara da sola o con Stasi ha fatto, ma vi immaginate l’omicida che condivide con Chiara il Fruttolo e poi la uccide, in ogni caso tracce evidenti non ce ne erano, vedremo i risultati”.
DELITTO DI GARLASCO, GAROFANO: “QUELLA SPAZZATURA DI CHIARA…”
In ogni caso per Garofano quella spazzatura, ricordiamo, due Fruttolo e la buccia di una banana, non è detto si riferisca alla mattina, al giorno dell’omicidio di Chiara Poggi: “Quello è il materiale trovato il giorno dell’omicidio, può riferirsi a qualcosa che Chiara ha consumato da sola con Stasi o la sera prima, magari uno sfizio dopo cena, oppure qualcosa che si è mangiato quella mattina”.
E ancora: “Ricordo che Chiara ha aperto in pigiama, aveva appena fatto colazione poi è successo quello che è successo. La valutazione si fa in sede di sopralluogo, i carabinieri hanno fatto questa giusta valutazione poi il pm ha deciso di tenerli in sequestro perchè non li riteneva importanti ma vedremo i risultati”.
DELITTO DI GARLASCO, GAROFANO SULL’IMPRONTA 10 E IL TELEFONO
Garofano ha parlato anche dell’impronta 10, quella trovata sulla porta di casa, non attribuita mai a nessuno: “Il problema è la tipologia delle minuzie, se ci sono poche minuzie semplici l’impronta è inutile, se ci sono poche minuzie complesse allora il quadro diagnostico può cambiare, dipende da quantità e qualità di minuzie. In una impronta digitale dipende se quel trasferimento riporta anche le figure che costituiscono la parte più importante delle impronte papillari”.
Sulla impronta 97F invece: “Quella è sicuramente una ditata e sicuramente dell’assassino perchè è sporca di sangue ma non vi era alcun minimo rilievo che potesse consentire di risalire ad una impronta papillare”. Sullo schizzo di sangue trovato sul telefono di casa Poggi, Garofano precisa in maniera molto semplice, concludendo il suo intervento: “Quello spazio lasciato dalla cornetta ha consentito a quello schizzo di entrare sul telefono”.