Delitto di Garlasco, il generale Garofano (ex capo dei Ris) a Pomeriggio 5 esprime le sue perplessità sulla questione della 'nuova' impronta
Il giallo della presunta nuova impronta di scarpa sulla scena del delitto di Garlasco va affrontato con cautela, secondo il generale Luciano Garofano, ex comandante dei Ris. Intervenuto a Pomeriggio 5, l’esperto ha invitato alla cautela: «Dire che non è stata repertata non mi sembra preciso». Secondo il consulente del pool difensivo di Andrea Sempio, bisogna considerare un aspetto: «Né nel lavoro del Ris né nel lavoro di Testi alcuna traccia viene rivelata come di interesse investigativo e processuale».
In altre parole, quella traccia non sarebbe stata ignorata, secondo Garofano: «È stata vista e considerata, ma non qualificata come una traccia di scarpa». L’ex capo dei Ris ha segnalato che la questione è stata sollevata da un quotidiano: il riferimento è a Il Tempo, che ha interpellato anche un esperto per un parere.
«Noi non sappiamo da quale materiale si è partiti», ha aggiunto Garofano in merito al lavoro giornalistico. D’altra parte, non esclude categoricamente che possa trattarsi di un’impronta di scarpa, anche se non lo ritiene plausibile.

DELITTO DI GARLASCO, I DUBBI DI GAROFANO SULLA “NUOVA” IMPRONTA
«Se dovesse essere un’impronta di scarpa, sarebbe molto suggestiva», ha spiegato Luciano Garofano in collegamento con il programma condotto da Alessandra Viero. Il generale ha spiegato le ragioni delle sue perplessità: «Dovremmo pensare a una persona che, con un piede, lascia un’impronta; con l’altro, no. Siccome le persone non volano, dovevano esserci altre impronte. Quindi, sono sempre portato, seppur con la massima cautela, ad aspettare riguardo alla qualificazione di questa traccia, che potrebbe essere una da contatto, non una da impronta».
In vista dell’incidente probatorio, l’ex capo dei Ris ha ricordato che i professori De Stefano e Giardina si erano espressi sull’inidoneità del profilo parziale maschile: «Per rispetto, aspetteremo nel contraddittorio di poter discutere della valenza di quel profilo. Io credo che faremo una ricognizione sui reperti e forse inizieremo a fare dei prelievi». Secondo Garofano, si è «all’inizio di un percorso», quindi preferisce aspettare i risultati, «su cui ragioneremo con professionalità e scrupolosità».