Il delitto di Garlasco si arricchisce ogni giorno di nuovi particolari e l’ultimo riguarda sette slip usati, che sono stati trovati sparsi per casa, nella villetta dove Chiara Poggi è stata orrendamente uccisa.
Su questo particolare si è concentrato il settimanale Giallo, sottolineando che quattro degli slip sarebbero stati trovati piegati in un sacchetto di plastica posizionato sul divano, mentre due sono stati rinvenuti in bagno e infine uno sulla scrivania del piano di sopra della casa dei Poggi: un vero e proprio giallo nel giallo. Possibile che questo dettaglio sia stato trascurato dagli inquirenti e che non c’entri nulla con una scena del crimine così cruenta come quella dove la povera Chiara Poggi ha trovato la morte?
DELITTO GARLASCO, IL GIALLO DEGLI SLIP E IL COMMENTO DI ALBINA PERRI
Secondo quanto riferisce la direttrice di Giallo, Albina Perri: “Quegli slip non sono mai stati analizzati”, ne tanto meno sequestrati, come si legge sul portale di Mow. Di conseguenza non è dato sapere se fossero della stessa vittima o di altri, magari dei suoi famigliari o chissà, di qualche persona esterna alla casa? Si possono fare solo ipotesi al momento, che senza un test del dna non si può arrivare a nulla.
Una teoria sarebbe quella che Chiara Poggi li avrebbe messi da parte per poi portarli a lavare, ma c’è anche chi pensa che si tratti di un “indizio” lasciato dal killer, forse per depistare o forse per “arricchire” la sua scena del crimine a suo piacimento e in maniera molto narcisistica. Purtroppo, come ben si sa, le indagini riguardanti il delitto di Garlasco non sarebbero state eseguite nel migliore dei modi, e ciò avrebbe portato a dei vuoti nell’inchiesta, a cominciare dalle impronte mai rilevate trovate sulla scena del crimine.
DELITTO GARLASCO, I NUMEROSI ERRORI NELLE INDAGINI
Che anche gli slip facciano parte di questa “dimenticanza”? A riguardo Albina Perri ricorda che il corpo di Chiara Poggi sarebbe stato riesumato poco dopo il funerale in quanto chi indagava si era dimenticato di prenderle le impronte digitali, una dimenticanza non da poco per identificare con certezza il cadavere. Ricordiamo che il maresciallo dei carabinieri che per primo ha indagato sul giallo di Garlasco, Stefano Marchetto, è stato destituito dal suo incarico poi condannato, e in seguito sono state effettuate una serie di superficialità e di errori che hanno portato ad un processo molto controverso nei confronti di Alberto Stasi, fra assoluzioni e condanne.
L’ex studente universitario è ormai giunto alla fine del suo percorso carcerario, tra l’altro il mese scorso ha ottenuto anche la semilibertà, di conseguenza dovrà restare in galera solamente la notte, quando dovrà dormire. Ma se alla fine fosse innocente? La sensazione è che chi indaga pensi realmente che il commercialista di Garlasco non c’entri, ed è molto probabile che gli inquirenti abbiano in mano diversi indizi che spingano verso tale direzione: vedremo cosa emergerà.