Delitto di Garlasco, il caso verso una svolta clamorosa? La domanda è fisiologica alla luce delle ultime novità emerse in corso di inchiesta a carico di Andrea Sempio, nuovamente indagato per l’omicidio di Chiara Poggi con una ipotesi di concorso con ignoti o con Alberto Stasi (il fidanzato della vittima già condannato in via definitiva). Ad alimentare la sensazione di trovarsi a un punto cruciale della vicenda – nello spettro, mai del tutto neutralizzato, di un errore giudiziario che vedrebbe un innocente in carcere da 10 anni – il recente ritrovamento di alcuni oggetti in un canale a Tromello e, in particolare, di un martello che ora sarà analizzato dagli investigatori per capire se possa trattarsi dell’arma del delitto.
Sul punto appare scettica la criminologa Roberta Bruzzone, che a Fanpage ha esposto quelle che ritiene siano le difficoltà oggettive nell’arrivare a un riscontro certo sull’attrezzo in questione (anzitutto per il tanto tempo trascorso dai fatti): “Si può lavorare in termini di compatibilità con il quadro lesivo, ma oltre questo poco altro. A meno che la famiglia Poggi non riconosca che si tratti proprio del martello che avevano in casa (e che sarebbe, a detta del padre di Chiara, l’unico oggetto mancante dal momento dell’omicidio, ndr), ma sfido chiunque riconoscerlo a distanza di 18 anni“.
Delitto di Garlasco: al via l’incidente probatorio sul Dna
Nelle stesse ore in cui si attende il risultato delle analisi sul martello ritrovato il 14 maggio scorso in un canale di Tromello, a circa 5 chilometri da Garlasco, a Pavia si apre l’incidente probatorio sul Dna che vedrà in scena la comparazione tra il materiale genetico isolato sulle unghie di Chiara Poggi e il profilo dell’attuale indagato Andrea Sempio.
Per la difesa di Alberto Stasi e per la Procura di oggi, c’è un match che porta proprio al 37enne amico di Marco Poggi (il fratello della vittima) e questo aprirebbe ad altri scenari clamorosi e inediti al netto del giudicato a carico dell’ex fidanzato della 26enne, unico condannato per il delitto. “Sono tranquillo, indaghino pure“, ribadisce Andrea Sempio alla stampa sostenendo di non essere affatto stupito della presenza del suo Dna sulla scena: “Frequentavo la casa dei Poggi e usavo il computer di Chiara per giocare con suo fratello, quel Dna, se c’è, è lì soltanto per questo motivo“.