Ampio spazio, come prevedibile, è stato dedicato al giallo di Garlasco ieri sera durante la puntata del programma Chi l’ha visto?. Tanti i documenti inediti mostrati dal talk di Rai 3 condotto da Federica Sciarelli, tra cui un dettaglio interessante riguardante il computer di Alberto Stasi. Il dispositivo elettronico del, ricordiamo, unico condannato per l’omicidio della povera Chiara Poggi, è sempre stato al centro dell’inchiesta, poiché il fatto che la fidanzata avesse forse scoperto del materiale vietato ai minori potrebbe essere il presunto movente (anche se molto debole) alla base del delitto.
Chi l’ha visto? ha rivelato che, come si legge negli atti di una perizia, che qualcuno avrebbe effettuato un’operazione piuttosto sospetta sul computer del condannato prima che lo stesso venisse sequestrato: lo svuotamento del cestino. Il talk della TV pubblica, mandando in onda uno screenshot dell’informativa in questione, si è chiesto: “Tra i file del PC c’era un segreto che non doveva essere divulgato?”.
Nel dettaglio, gli inquirenti scrivono: “Decisamente più grave l’azione di svuotamento del cestino a conclusione degli interventi operati sul personal computer, in quanto, anche in assenza di specifiche conoscenze informatiche, la semantica dell’azione appare chiara e comprensibile nei suoi effetti e volta specificamente all’eliminazione di contenuto informativo”.
DELITTO DI GARLASCO, IL GIALLO DEL PC DI ALBERTO STASI: “NON SI RITIENE CHE…”
Viene inoltre specificato che: “In questo caso non si ritiene che l’alterazione specifica possa essere auto-indotta, in quanto la componente di volontarietà dell’azione è implicita”. Come si può spiegare questo gesto, forse una delle tante azioni sicuramente non logiche compiute nel corso delle prime indagini sul delitto di Garlasco?
Un sospetto legittimo, anche se va detto che un file presente su un computer lascia comunque una traccia: di conseguenza, anche i documenti eliminati possono essere recuperati da un tecnico esperto o da un ingegnere informatico. È dunque possibile che chi ha indagato sul delitto di Garlasco sia stato comunque in grado di risalire al materiale cancellato.
DELITTO DI GARLASCO, NEL PC DI ALBERTO STASI LA CHIAVE?
Per l’inviato di Chi l’ha visto, Vittorio Romano, “uno degli errori giudiziari della prima inchiesta di Garlasco, un errore macroscopico, si verifica quando il pc di Stasi viene consegnato ai carabinieri i carabinieri lo aprono e sovrascrivono alcuni dati. Perché ci occupiamo del pc di Stasi? Il delitto di Poggi è senza movente – continua – non sappiamo perché è stata uccisa, il giudice dice che aveva forse scoperto una verità scomoda, un segreto che non doveva essere divulgato”.
E ancora: “Si è indagato a lungo sul pc di Stasi per capire se vi fosse un segreto che non poteva essere divulgato e quindi su quel computer si è indagato perché poteva esserci una chiave e in questa perizia abbiamo letto che alcuni file sono stati cancellati: mentre alcuni file sono stati sovrascritti per imprudenza, come fai a sbagliarti quando cancelli il cestino?”. Chissà se questo aspetto verrà mai chiarito.